Rbd Armatori: dal tribunale è arrivato l’ok al concordato fallimentare
Con oggi si chiude la lunga telenovela finanziaria di Rbd Armatori, la società armatoriale di Torre del Greco che a inizio 2018 era stata dichiarata fallita dal Tribunale di Torre Annunziata (Napoli) con un passivo superiore al miliardo di euro, di cui quasi 900 milioni verso le banche. Oggi, secondo quanto appreso da SHIPPING ITALY, […]
Con oggi si chiude la lunga telenovela finanziaria di Rbd Armatori, la società armatoriale di Torre del Greco che a inizio 2018 era stata dichiarata fallita dal Tribunale di Torre Annunziata (Napoli) con un passivo superiore al miliardo di euro, di cui quasi 900 milioni verso le banche. Oggi, secondo quanto appreso da SHIPPING ITALY, lo stesso tribunale ha infatti omologato la proposta di concordato fallimentare presentato alcuni mesi fa dal fondo d’investimento Reuben Brothers in accordo con Pillarstone Italy che era il principale creditore.
La società di fatto è comunque destinata al fallimento ma i suoi asset saranno oggetto di spezzatino fra i due investitori. A una newco controllata da Reuben Brothers e, secondo indiscrezioni mai smentite, partecipata dall’ex a.d. di Rbd Giuseppe Rizzo, andranno una nave cisterna e sette navi portarinfuse secche (4 navi bulk carrier Post-Panamax e 3 Capesize) più alcuni immobili di pregio fra cui l’hotel La Palma di Capri. A Pillarstone Italy, invece, sono destinate cinque navi cisterna classe Aframax che verranno dirottate poi a Premuda, la piattaforma armatoriale degli investimenti nello shipping del fondo creato da Kkr Credit.
I termini del concordato ancora non sono stati resi pubblici ma Reuben Brothers un anno fa era riuscita a far sospendere dal tribunale la vendita all’asta del ramo shipping di Rbd mettendo sul piatto una prima offerta da 270 milioni di euro (circa 300 milioni di dollari) per tutta l’azienda (flotta e asset immobiliari).
Il maggiore creditore nel fallimento Rbd Armatori era proprio Pillarstone che aveva rilevato diversi pacchetti di crediti in sofferenza da Banco di Napoli e Mps e che adesso arriva a gestire (inclusa Premuda) una flotta di 25 navi.
Nicola Capuzzo
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