Anche nel 2019 i porti italiani hanno movimentato circa 10,5 milioni di Teu
Nel 2019 il traffico container transitato per i porti italiani è rimasto sostanzialmente stabile a quota 10,5/10,6 milioni di Teu (unità di misura del container da 20 piedi). I porti di destinazione finale (gateway) hanno visto leggermente aumentare i propri numeri (8 milioni di Teu) mentre gli di trasbordo dei container (hub di transhipment) hanno […]
Nel 2019 il traffico container transitato per i porti italiani è rimasto sostanzialmente stabile a quota 10,5/10,6 milioni di Teu (unità di misura del container da 20 piedi). I porti di destinazione finale (gateway) hanno visto leggermente aumentare i propri numeri (8 milioni di Teu) mentre gli di trasbordo dei container (hub di transhipment) hanno mandato in archivio un altro anno di flessione.
In attesa delle statistiche ufficiale delle port authority e del riassunto complessivo offerto come ogni anno dall’associazione nazionale degli scali marittimi Assoporti, un quadro completo e aggiornato sull’andamento dei traffici containerizzati nell’esercizio appena trascorso è possibile ottenerlo dai dati di consuntivo raccolti da SHIPPING ITALY e dai resoconti parziali (i più aggiornati arrivano a fine ottobre) pubblicati dalle Autorità di Sistema Portuale.
Con il nuovo container terminal di Vado Ligure ancora in rodaggio, gli scali di Genova e Savona dovrebbero aver chiuso il 2019 con circa 2,7 milioni di Teu, un dato in crescita del 1 o 2% rispetto a un anno prima. In flessione invece il sistema portuale di La Spezia e Carrara che probabilmente non ha superato la soglia di 1,5 milioni di Teu per effetto del calo del suo maggiore terminalista (La Spezia Container Terminal a fine settembre faceva registrare un -2,2%). L’altro principale player di mercato a Genova, invece, il Psa Genova Prà, nel 2019 ha raggiunto un nuovo record storico con 1.604.305 Teu (+1,8% sul 2018).
In crescita anche i numeri di Livorno che passa da circa 748.024 Teu a quasi 800mila considerando che i due maggiori terminal container dello scalo (Terminal Darsena Toscana e Lorenzini) sommati hanno imbarcato e sbarcato 785mila Teu. Non tutto, però, è traffico di merce in import/export perché al Terminal Darsena Toscana una quota elevata (oltre il 30%) dei volumi sono container in trasbordo da nave a nave e dunque vengono conteggiate anche se hanno scarso impatto sul territorio.
Discorso simile vale per il porto di Trieste dove il Trieste Marine Terminal ha chiuso il 2019 con il primato di 688.647 Teu (+8,5%) e questo consentirà all’intero scalo di attestarsi fra 750 e 800mila Teu movimentati grazie anche alle altre banchine. È praticamente tutto traffico in import/export, invece, quello di Venezia che nel 2019 dovrebbe essere tornata al di sotto della soglia dei 600mila Teu, in calo almeno di un 5% rispetto a un anno prima. A causa dei fondali ridotti, inoltre, il porto di Marghera non avrà più la linea di navigazione diretta con l’estremo Oriente a differenza della vicina Trieste.
Per quanto riguarda poi gli altri porti container di prima fascia merita una menzione particolare Napoli che, grazie in particolare a Msc, nel 2019 ha visto aumentare i container imbarcati e sbarcati del 20% circa (dovrebbe superare i 700mila Teu) mentre la vicina Salerno ha subito una flessione del 10% ma rimane pur sempre attorno a quota 400mila Teu movimentati nell’anno. Completano il quadro dei porti gateway i terminal container di Civitavecchia, Catania, Palermo, Trapani, Bari, Ancona e Ravenna.
Discorso a parte meritano infine i porti di transhipment perché Cagliari nel corso del 2019 ha assistito all’abbandono di Contship Italia (la port authority ha per questo indetto una nuova gara per assegnare l’infrastruttura) e difficilmente potrà tornare a essere un hub di transhipment. L’anno si è chiuso con circa 60mila Teu (dai 288.794 del 2018) grazie ai primi mesi di gestione Contship e ai 6.750 Teu che Grendi a Cagliari ha movimentato per Msc negli ultimi mesi.
La stessa Contship, società parte del gruppo tedesco Eurokai, nel 2019 si è sfilata anche dal Medcenter Container Terminal di Gioia Tauro cedendo il proprio 50% a Msc. Il vettore marittimo elvetico ha avviato un imponente programma di nuovi investimenti in gru e ha dirottato sullo scalo calabrese nuovi traffici permettendo al porto di chiudere l’anno in crescita del 8,4% (2.522.874 Teu).
Nel 2020 è lecito attendersi qualche spostamento di traffici tra porti per l’apertura di Apm Terminals Vado Ligure e per il riavvio delle attività del terminal di Taranto da parte del Gruppo turco Yildirim anche se il totale di circa 8 milioni di Teu nei porti gateway dovrebbe rimanere invariato. Potrebbe invece crescere in maniera rilevante il numero di container trasbordati al porto di Gioia Tauro da Msc.
Nicola Capuzzo
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