Alsea salva solo cinque porti e sette retroporti in Nord Italia
Milano – Alsea, l’associazione milanese e lombarda degli spedizionieri e dei trasportatori, intende opporsi alla frammentazione dei porti e dei retroporti in Italia e per questo ha stilato una precisa lista di quelli su cui vale la pena di puntare anche in ottica di investimenti infrastrutturali pubblici. La presidente Betty Schiavoni, in occasione del convegno […]
Milano – Alsea, l’associazione milanese e lombarda degli spedizionieri e dei trasportatori, intende opporsi alla frammentazione dei porti e dei retroporti in Italia e per questo ha stilato una precisa lista di quelli su cui vale la pena di puntare anche in ottica di investimenti infrastrutturali pubblici. La presidente Betty Schiavoni, in occasione del convegno Shipping forwarding & logistics meet industry andato in scena a Milano, ha detto: “Dobbiamo iniziare a fare dei ragionamenti seri sulla frammentazione delle infrastrutture in Italia. Ci vuole il coraggio di dire quali sono i nodi e le reti su cui puntare. Tanto le merci hanno già scelto quali vie seguire e su quelle bisogna investire”.
La presidente di Alsea è entrata ancor più nel dettaglio affermando che “Genova, Vado Ligure, La Spezia, Venezia e Trieste sono i porti su cui puntare per i container. Altri scali come Livorno e Ravenna sono eccellenze in altri settori come i rotabili e le rinfuse rispettivamente”. Per quanto riguarda gli interporti, quelli scelti dal mercato secondo l’associazione lombarda degli spedizionieri e trasportatori sono: Milano Smistamento, Melzo, Busto Arsizio, Mortara, Torino Orbassano, Padova e Verona. Altre ipotesi fantasiose emerse in questi anni come Alessandria, Arquata Scrivia e Castellazzo Bormida devono essere abbandonate. Secondo il principio che l’esistente non va toccato resta Rivalta Scrivia anche come sfogo per i porti liguri”. Con riferimento al trasporto aereo merci “dobbiamo puntare su Malpensa come hub cargo nazionale”.
Betty Schiavoni ha anche sottolineato la delicatezza delle criticità che stanno interessando i transiti di mezzi attraverso il Brennero perché “se non stiamo attenti rischiamo che l’Italia diventi un’isola”. Poi si è rivolta al Governo dicendo: “Vogliamo che venga portato a termine quello che è stato promesso e approvato a proposito di infrastrutture. L’ambizione nostra dev’essere quella di migliorare l’accessibilità a porti, interporti e aeroporti”.
Sottolineando l’assenza dei rappresentanti di Governo al convegno e la difficoltà a interfacciarsi con esecutivi che cambiano frequentemente, la presidente di Alsea ha sollevato anche un altro problema che ha a che fare col pubblico. “Chiediamo stabilità. In Italia sono stati cambiati negli ultimi tre anni quattro direttori delle Dogane. Mancano di direttori della sanità marittima e aerea in alcuni hub strategici per la logistica nazionale. Insomma c’è ancora un gap evidente da colmare” ha affermato Schiavoni.
Nicola Capuzzo
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER QUOTIDIANA GRATUITA DI SHIPPING ITALY