Coronavirus: gli spedizionieri temono la speculazione dei vettori marittimi
La tensione fra caricatori e vettori marittimi rischia di salire per effetto dell’emergenza innescata dal coronavirus in Cina. Fiata, la federazione mondiale delle associazioni nazionali di spedizionieri, ha diffuso una nota in cui il direttore generale, Stephane Graber, sottolinea: “Il prolungamento del Capodanno cinese disposto dalle autorità potrà avere ripercussioni importanti sulla movimentazione delle merci […]
La tensione fra caricatori e vettori marittimi rischia di salire per effetto dell’emergenza innescata dal coronavirus in Cina. Fiata, la federazione mondiale delle associazioni nazionali di spedizionieri, ha diffuso una nota in cui il direttore generale, Stephane Graber, sottolinea: “Il prolungamento del Capodanno cinese disposto dalle autorità potrà avere ripercussioni importanti sulla movimentazione delle merci e solleva preoccupazioni in particolare sulle azioni che le compagnie di navigazione potrebbero adottare in materia di stallie e di detention charges”.
Fiata evidenzia le criticità che il cargo aereo subirà per effetto delle cancellazioni dei voli passeggeri e la conseguente riduzione della capacità belly ma “preoccupa in particolare il trasporto via mare di container”. Nello specifico desta preoccupazione “la posizione che le compagnie di navigazione potrebbero prendere sui container ‘bloccati’ in alcuni porti e nei depositi”.
La federazione degli spedizioniere mette le mani avanti ricordando che la propria posizione è la seguente: “Quando gli eventi non sono sotto il controllo dello spedizioniere (cosa che ora sta avvenendo in Cina) ai vettori marittimi viene richiesto di modificare il proprio approccio sull’applicazione di questi extra-costi” applicati ad esempio per il ritardo nel ritiro della merce.
Il direttore generale Stephane Graber è stato ancora più esplicito nel lanciare il suo monito alle shipping line: “L’emergenza cinese non venga vista dai vettori marittimi come un’opportunità per fare il pieno di ricavi utili a compensare i loro costi operativi. Questa è l’occasione per dimostrare la sensibilità che l’industria si aspetta da loro. Fiata, i suoi membri e tutta la comunità del commercio attendono di vedere con interesse se e quale atteggiamento responsabile verrà adottate dalle compagnie di navigazione”.
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