Costa sempre più caro spedire container reefer dall’Italia alla Cina
Spedire container reefer verso i porti cinesi da quando è scoppiata l’emergenza legata al Coronavirus sta diventando sempre più costoso. Le compagnie di navigazione, infatti, applicano rincari sulle tariffe per il necessario trasferimento dei box che non trovano posto negli allacci elettrici indisponibili in quasi tutti gli scali del Paese. Ieri Cma Cgm Italy ha […]
Spedire container reefer verso i porti cinesi da quando è scoppiata l’emergenza legata al Coronavirus sta diventando sempre più costoso. Le compagnie di navigazione, infatti, applicano rincari sulle tariffe per il necessario trasferimento dei box che non trovano posto negli allacci elettrici indisponibili in quasi tutti gli scali del Paese.
Ieri Cma Cgm Italy ha inviato una comunicazione alla clientela spiegando che, “con l’estensione delle festività del capodanno lunare e le preoccupazioni relative alla diffusione del Coronavirus, le operazioni terminalistiche e il ritiro dei container in entrata in Cina si sono rallentate. Di conseguenza, la maggior parte delle colonnine di allaccio, per i contenitori reefer, di tutti i terminal container di Shanghai, Ningbo e Tianjin / Xingang sono già occupate. Cma Cgm è quindi costretta a deviare il carico reefer verso altri porti”.
Questo però ha un onere e la compagnia di navigazione francese infatti informa che “per coprire i costi aggiuntivi, Cma Cgm applicherà un Port Congestion Surcharge (PCS)” pari a 1.250 dollari per ogni container reefer in esportazioni verso Shanghai, Ningbo e Tianjin / Xingang con modalità di pagamento anticipata.
Il liner transalpino conclude la sua comunicazione spiegando che “per le unità già in viaggio e quelle che sono già state dirottate, verrà calcolato un supplemento specifico al momento del reimbarco non appena lo spazio sarà reso disponibile in questi terminali”.
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