Chi sale e chi scende fra i terminalisti del porto di Genova
Ora che l’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale ha pubblicato le statistiche definitive sui traffici dello scalo di Genova nel 2109 è possibile offrire una fotografia su quali società terminalistiche abbiano maggiormente contribuito alle movimentazioni complessive di merce nello scalo. Il terminal Sech, da ieri ufficialmente nelle mire anche di Gianluigi Aponte (patron […]
Ora che l’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale ha pubblicato le statistiche definitive sui traffici dello scalo di Genova nel 2109 è possibile offrire una fotografia su quali società terminalistiche abbiano maggiormente contribuito alle movimentazioni complessive di merce nello scalo.
Il terminal Sech, da ieri ufficialmente nelle mire anche di Gianluigi Aponte (patron di Msc), ha mantenuto pressoché stabili (-0,9%) i container movimentati in termini di Teu (311.749) mentre sono crollate (-70,3%) le merci varie sbarcate e imbarcate a Calata Sanità (da 1.592 tonnellate a 473).
Al Terminal San Giorgio sono aumentati (del 5,2%) i rotabili (2.075.780 metri lineari) ma sono invece diminuiti i contenitori (-9,5% per complessivi 86.965 Teu), le merci varie (-15,6% per 16.118 tonnellate al 31 dicembre scorso) e le auto imbarcate e sbarcate (-5,7% e 45.426 unità).
Più positivi, invece, i numeri di quello che viene definito dalla port authority come il Terminal Messina (oggi diventato Imt Terminal) dove sono calati dei un -9,7% i container (199.679 Teu) mentre sono risultate in crescita del 44,9% le merci varie (30.150 tonnellate) e del 60,9% i carichi rotabili e le auto (146.684 metri lineari).
Molto bene ha fatto nel 2019 anche il Genoa Metal Terminal del Gruppo olandese Steinweg che ha visto incrementarsi le merci varie del 24,6% (per complessive 409.708 tons) così come i container sono passati dai 382 del 2018 a 809 l’anno scorso.
Il Genoa Port Terminal del Gruppo Spinelli è calato di un -29,1% e di un -5,5% rispettivamente nelle merci varie (914 tonnellate) e nei rotabili (938.648 metri lineari) mentre i traffici di container sono saliti del 4,4% (411.868 Teu), mentre le auto sono passate da 3.366 a 4.602 (+36,7%). Le vicende che riguardano Tirrenia-Moby nel corso del 2020 potrebbero ulteriormente ridurre i volumi dei rotabili in queste banchine mentre a Terminal San Giorgio si attende di vedere che effetto avrà l’entrata in servizio delle nuove navi della classe G5GG di Grimaldi da 500 semirimorchi di capacità ciascuna.
Il Terminal Forest del Gruppo Campostano, che proprio con il terminal del Gruppo Gavio è in conflitto per la banchina di Ponte Somalia, l’anno scorso ha visto dimezzarsi (-48,3%) gli sbarchi di prodotti forestali (56.186 tonnellate) ma ha visto crescere (+45,9%) le merci varie che hanno però un peso al momento minimale (216 tonnellate).
Il terminal container Psa Genova Prà, come preannunciato da SHIPPING ITALY a inizio anno, ha fatto segnare un nuovo primato storico con 1.604.305 Teu (+1,4% rispetto al 2018) e con una crescita anche delle merci varie (74,8%) passate da 3.531 a 6.172 tonnellate.
Negativi invece i risultati di Arcelor Mittal Italia il cui imbarco e sbarco di prodotti siderurgici è calato nell’esercizio scorso di un -22,7% passando da 2,5 milioni di tonnellate a 1.934.579 tonnellate. Anche per questo terminal portuale le prospettive per il 2020 non sembrano incoraggianti alla luce di quanto sta avvenendo all’ex-Ilva.
Al Porto Petroli di Multedo si sono ridotte ancora (-3,2%) le tonnellate di petrolio sbarcate (13.786.395) mentre sono saliti (+5,6%) i prodotti chimici (236.935 tonnellate). In flessione anche gli olii minerali movimentati da Esso Italiana (-4% per complessive 90.125 tonnellate) e da Getoil (-11,8% per 45.900 tonnellate totali l’anno scorso). Il terminal Silomar ha invece visto crescere rispettivamente del 15% i prodotti chimici (233.150 tonnellate), del 36,2% gli olii vegetali (8.773 tonnellate) e di un modesto 0,3% gli olii minerali e il biodiesel (178.672 tonnellate).
Molto positive, infine, le statistiche relative a Saar Depositi Portuali che nell’anno appena trascorso ha visto aumentare del 38% la movimentazione di olii vegetali (195.318 tonnellate), del 18,8% i prodotti chimici (67.237 tonnellate) e del 50,4% il biodiesel e gli olii minerali (148.072 tonnellate). Bene nel complesso anche Sampierdarena Olii che nel 2019 ha movimentato 18.968 tonnellate di olii vegetali (+53,8%), 56.770 tonnellate di vino (-11%), 48.133 tonnellate di biodiesel (+257,3%9 mentre ha azzerato il traffico di prodotti chimici.
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