Carta da macero: per gli spedizionieri italiani poche soddisfazioni
Perché se l’esportazioni dall’Italia di carta da macero non conoscono crisi la logistica e le spedizioni via mare si riflettono sugli operatori italiani in maniera meno positiva? A questo domanda ha cercato di dare risposta l’approfondimento pubblicato da Mto – Multi Transport Operator, società di logistica e autotrasporto del Gruppo Finsea, intitolato: “Waste paper – […]
Perché se l’esportazioni dall’Italia di carta da macero non conoscono crisi la logistica e le spedizioni via mare si riflettono sugli operatori italiani in maniera meno positiva?
A questo domanda ha cercato di dare risposta l’approfondimento pubblicato da Mto – Multi Transport Operator, società di logistica e autotrasporto del Gruppo Finsea, intitolato: “Waste paper – I numeri discordanti di un mercato in crescita che non è seguito da un trend positivo dei trasporti”.
Nel documento si legge “i numeri dell’esportazione di waste paper (carta da macero) crescono di anno in anno e non perdono colpi nemmeno dopo la svolta ecologista del 2018 e la drastica riduzione delle licenze di importazione della Cina. La ragione sta nei volumi di importazione del Sud Est asiatico, che hanno compensato in buona parte quelli cinesi”.
L’Italia in questo scenario è avvantaggiata dal fatto di avere un prodotto a bassa percentuale di impurità e qundi molto richiesto sul mercato. “Eppure i dati del trasporto non seguono di pari passo l’andamento positivo. Complici le vendite resa FAS (free alongside ship), che tolgono agli spedizionieri la gestione della logistica dalle piattaforme del riciclo fino ai terminal portuali” spiegano da Mto.
Fra il 2014 e il 2018 la Cina, spinta da una sempre maggiore attenzione ai temi ambientali, ha emanato una serie di leggi con l’intento di regolamentare l’importazione di rifiuti solidi, compresa la carta da macero, che di fatto riduce le quote delle licenze dei singoli importatori cinesi, oltre a introdurre una serie di misure per certificare la qualità del prodotto che entra nel Paese. Nel 2019 le quote concesse agli importatori cinesi si sono ridotte ancora poiché l’obiettivo della Repubblica Popolare sarebbe quello di azzerare l’arrivo di questa materia prima utilizzando invece risorse interne. I volumi di traffico movimentato sono però compensati dalle importazioni dei Paesi del Sud Est asiatico, in particolare Indonesia, Tailandia e Vietnam.
“Il waste paper all’inizio del 2020 è quindi un mercato che muove volumi consistenti e continuerà a farlo ma paga poco” afferma Franco Avanzino, direttore generale di Mto, Multi Transport Operator. “Questo porta a una razionalizzazione dei costi sempre maggiore da parte di chi esporta e quindi delle piattaforme di riciclo che sempre più spesso vendono con resa FAS (free alongside ship) dove la gestione del trasporto fino ai terminal portuali è realizzata in proprio e non dallo spedizioniere”.
Leggi il rapporto completo elaborato da MTO – Multimodal Transport Operator
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