L’industria delle crociere affondata dal Coronavirus
Pareva che niente e nessuno potesse interrompere il percorso di crescita di un’ industria, quella crocieristica, che ha già commissionato la costruzione di decine di nuove navi per il prossimo decennio e che solo nel 2020 attende l’ingresso sul mercato di 25 nuove unità. Inveve il Coronavirus sembra esserci riuscito. Molte di queste sono nuove […]
Pareva che niente e nessuno potesse interrompere il percorso di crescita di un’ industria, quella crocieristica, che ha già commissionato la costruzione di decine di nuove navi per il prossimo decennio e che solo nel 2020 attende l’ingresso sul mercato di 25 nuove unità. Inveve il Coronavirus sembra esserci riuscito.
Molte di queste sono nuove navi in arrivo sono di grande portata e dunque in grado di imbarcare alcune migliaia di passeggeri mentre altre, destinate forse ad accusare meno il colpo inferto dal Coronavirus, sono expedition vessel. Fra quelle già consegnate nel 2020 figura la Scarlet Lady, la nave che ha segnato l’esordio sul mercato di Virgin Voyages che più sfortunato non poteva essere.
Conftrasporto-Confcommercio, che annovera fra i suoi membri anche l’associazione delle compagnie Clia, una settimana fa ha fatto sapere che l’onda lunga dell’emergenza sanitaria (che ancora doveva aggravarsi nel nostro Paese) “avrà effetti pesanti sia sul piano crocieristico – dove già si registra una discesa di prenotazioni del 50% – che del trasporto merci, toccando il punto peggiore nel mese di maggio”.
Una fonte che chiede di rimanere anonima a SHIPPING ITALY racconta che anche a Miami, capitale mondiale della crocieristica, “la situazione del mercato è spaventosa con prenotazioni ‘negative’, ovvero nessuna prenotazione e raffica di cancellazioni. L’emergenza impone inoltre itinerari da cambiare, porti che bloccano attracchi o sbarchi, linee aeree che chiudono”. Alcune compagnie arrivano addirittura a pensare al disarmo delle navi se la situazione non dovesse risolversi in breve tempo. Costa Crociere ha quattro navi ferme in Giappone che per il momento approfittano della sosta forzata per effettuare interventi di refitting e riparazioni navali.
I nuovi entranti (come Virgin Voyages) e le compagnie più esposte sul fronte delle nuove costruzioni (fra queste Msc Crociere e Viking) subiranno l’impatto più forte dal punto di vista finanziario con tutto ciò che potrebbe conseguirne anche per l’indotto. In primis per i cantieri navali e non a caso il titolo Fincantieri in borsa è tornato ai minimi di marzo 2017 e solo nell’ultimo mese ha perso quasi il 35%, mentre rispetto a un anno fa il calo è del 53%.
Stesso destino è toccato anche ai tre top player delle crociere, vale a dire i gruppi Carnival Corporation, Royal Caribbean Cruises e Norwegian Cruise Line Holdings la cui capitalizzazione in Borsa a New York si è dimezzata nel giro però di appena un mese.
Il settore crocieristico vale 150 miliardi di dollari e negli ultimi anni ha conseguito importanti risultati: secondo Clia, l’associazione internazionale dell’industria crocieristica, nel 2009 i passeggeri erano 17,8 milioni e nel 2020 dovevano raggiungere la quota record di 32 milioni, su un totale di 278 imbarcazioni, 19 in più dell’anno prima. Difficile al momento prevedere quale sarà il consuntivo dell’anno.
Le compagnie non danno cifre, ma gli effetti dell’epidemia si vedono. Msc parla di un “forte rallentamento”: d’altronde, la clientela lombarda, veneta, emiliana non è più ammessa a bordo e si tratta di numeri importanti. La situazione – spiegano dalla società – è in forte evoluzione e la preoccupazione per queste settimane è alta. Ma non così per il futuro: chi sceglie una vacanza in crociera si muove con largo anticipo e già si registrano “molte prenotazioni per il 2021”.
La compagnia ha adottato nuove misure commerciali per superare le difficoltà: le cancellazione fino a 21 giorni si possono fare pagando solo 50 euro a persona, anche per prenotazioni di un anno fa. Di “tantissime cancellazioni” parla anche Giver viaggi che offre un buono valido un anno per un viaggio acquistato e annullato. Anche Royal Caribbean viene incontro ai suoi clienti: la policy “In crociera con fiducia” consente agli ospiti di Royal Caribbean International, Celebrity Cruises, Azamara e Silversea di annullare fino a 48 ore prima di salpare, ricevendo un credito completo per la loro tariffa, utilizzabile su qualsiasi futura crociera a scelta nel 2020 o nel 2021.
Sul fronte delle rotte, a causa delle decisioni prese dai governi dell’India e degli Emirati Arabi Uniti di negare l’ingresso nel porto a tutte le navi da crociera, Royal Caribbean ha deciso di porre fine alla Celebrity Constellation. Il governo indiano ha approvato il soggiorno prolungato a Mumbai fino a domani per facilitare lo sbarco per tutti gli ospiti, che riceveranno un rimborso totale della crociera. Sempre a causa delle chiusure dei porti dei due Paesi, sono state annullate le partenze del Celebrity Constellation il 17 marzo e il 2 aprile.
Ha incappato nella chusura dei porti anche Costa Fortuna, che dopo il ‘no’ di Thailandia e Malesia, viene accolta da Singapore. Ma il colpo più pesante arriva alle compagnie dalla chiusura del porto di Venezia ai crocieristi. La città lagunare è inserita in area a contenimento rafforzato, per cui i turisti non potranno sbarcare per visitare la città, ma potranno transitare unicamente per rientrare a casa o nel loro Paese di origine.
“Quest’anno – ha spiegato all’AGI Luigi Merlo, presidente di Federlogistica Conftrasporto – erano previsti in Italia 13 milioni di crocieristi, un numero in crescita rispetto agli anni passati. Ma ora non possiamo stimare quanti saranno: è presto, la situazione è in continua evoluzione”. I controlli però dovrebbero rassicurare i turisti: le compagnie li hanno rafforzati e, fa notare Merlo, “la sanità marittima locale e nazionale sta facendo un lavoro encombiabile. La Protezione civile – riferisce – sta ragionando su una direttiva nazionale sulle crociere. Il lavoro è già molto avanzato e avremo indicazioni a breve. Poi bisognerà capire cosa fare per i traghetti in area Shengen ed extra Shengen, che non hanno certo personale sanitario a bordo come le navi da crociera”.
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