Il Coronavirus non ferma la genovese SeaQuest Shipmanagement in Cina
Nonostante i ritardi conseguenti all’emergenza sanitaria Covid-19 che hanno impattato negativamente su molti cantieri di riparazione navale cinesi, SeaQuest Shipmanagement ha fatto sapere di aver completato in anticipo e risparmiando sul budget previsto i lavori su una nave handysieze bulk carrier riconducibile a interessi italiani che doveva fare sosta in bacino di carenaggio, seconda visita […]
Nonostante i ritardi conseguenti all’emergenza sanitaria Covid-19 che hanno impattato negativamente su molti cantieri di riparazione navale cinesi, SeaQuest Shipmanagement ha fatto sapere di aver completato in anticipo e risparmiando sul budget previsto i lavori su una nave handysieze bulk carrier riconducibile a interessi italiani che doveva fare sosta in bacino di carenaggio, seconda visita speciale e installazione del sistema di trattamento acqua di zavorra. L’intervento si è concluso con due giorni di anticipo e con una spesa inferiore del 7% rispetto a quanto preventivato.
Nello specifico si è trattato della nave San Felice (di proprietà della società Lavant Shipping) destinata a passare nelle mani di Pillarstone Italy che ha completato l’intervento di retrofit presso il cantiere Cosco Nantong sotto la supervisione di un team di SeaQuest.
L’elenco dei lavori comprendeva: lavori di routine nei bacini di carenaggio, sabbiatura e verniciatura dello scafo, sabbiatura e verniciatura delle stive di carico, manutenzione del sistema idraulico di copertura del boccaporto, altri lavori minori sul ponte e sui motori, e l’installazione di un Alfa Laval Pure Ballast Water Treatment System. La durata delle riparazioni era stata stimata in 28 giorni e i lavori erano stati originariamente programmati per l’inizio di dicembre 2019, ma sono stati rinviati per motivi commerciali prima che il Coronavirus colpisse il 28 gennaio 2020, poco prima del Capodanno cinese.
La società italiana SeaQuest ricostruisce la vicenda ricordando che, nell’ultima settimana di gennaio il cantiere, così come tutti i suoi subappaltatori, sono stati costretti a interrompere le attività fino al 8 febbraio.
Le attività di cantiere sono state riattivate il 9 febbraio, anche se molti problemi hanno dovuto essere superati: c’è stata ad esempio una grave carenza di manodopera locale per un altro paio di settimane. Anche la ricezione del materiale necessario a bordo è stato problematico. Allo stesso tempo la Cina ha attuato un divieto di viaggio che ha colpito tutti i soprintendenti espatriati, rendendo necessaria la nomina di un soprintendente cinese, reclutato dal team locale di SeaQuest. Tuttavia, grazie all’ottimo rapporto tra l’azienda genovese e i vertici del cantiere, l’imbarcazione è stata inserita nella lista Cosco “First Priority Vessels”. Fondamentali sono stati anche i rapporti di lunga data di SeaQuest con l’industria nazionale e gli esperti tecnici, che hanno fatto sì che la nave San Felice sia stata riconsegnata con successo ai suoi armatori e noleggiatori due giorni prima del previsto.
“Siamo orgogliosi di questo risultato” ha dichiarato Massimo de Vincenzo, direttore di SeaQuest a Genova. “Ciò dimostra chiaramente come la competenza, il continuo coordinamento tra armatori e manager, una forte presenza locale e la selezione di partner affidabili consentono di superare qualsiasi ostacolo. Siamo particolarmente grati al comandante della San Felice e al suo equipaggio per l’alta professionalità e l’impegno profuso in una situazione così critica, e al management e al personale del cantiere Cosco per la grande assistenza fornita durante tutto il periodo di riparazione”.
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