Decreto “Cura Italia”: imprese della logistica accontentate, AdSP un po’ meno
Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge ribattezzato “Decreto Cura Italia” (fino a ieri era chiamato Decreto Coronavirus) nel quale sono previsti interventi di sostegno per famiglie e imprese con un’iniezione di sostegno all’economia da circa 25 miliardi. Il premier Giuseppe Conte ha parlato di una “manovra poderosa” con cui sono stati mobilitati […]
Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge ribattezzato “Decreto Cura Italia” (fino a ieri era chiamato Decreto Coronavirus) nel quale sono previsti interventi di sostegno per famiglie e imprese con un’iniezione di sostegno all’economia da circa 25 miliardi. Il premier Giuseppe Conte ha parlato di una “manovra poderosa” con cui sono stati mobilitati finanziamenti per 350 miliardi. La pubblicazione del decreto è attesa entro oggi in Gazzetta ufficiale. Faranno seguito altri interventi normativi di stimolo all’economia nelle prossime settimane.
Per quanto riguarda le misure ad hoc per i porti e i trasporti dovrebbero essere confermate la sospensione del pagamenti dei canoni demaniali nei porti fino a fine luglio e il differimento di un mese (fino a fine aprile) del pagamento dei diritti doganali. Pare inoltre sia rientrata nell’ultima versione del decreto anche la sospensione fino a fine aprile (meno di due mesi dunque) della tassa d’ancoraggio per le navi che scalano i porti italiani.
Dalla Confederazione generale italiana dei trasporti e della logistica viene però messo in evidenza che la novità più importante per la collettività delle imprese attive nel settore è l’estensione (per la prima volta nella storia) degli ammortizzatori sociali anche al mondo del trasporto merci.
“Ovviamente aspettiamo di leggere i testi consolidati, ma il Ministro (dell’Economia, ndr) Gualtieri è stato chiaro: la filiera logistica e del trasporto merci rientra tra i settori più immediatamente colpiti dall’emergenza. Quindi beneficerà delle misure compensative, fiscali ed amministrative, e degli strumenti agevolativi previsti dal Decreto” ha sottolineato Guido Nicolini, presidente di Confetra. Che poi ha aggiunto: “Decisiva era anche l’estensione ai nostri settori della Cassa Integrazione: vogliamo superare questa drammatica crisi senza licenziare un solo dipendente. Ho letto poi altri interventi anche a sostegno della portualità e di una più flessibile e funzionale organizzazione dellìautotrasporto. La Ministra De Micheli ha rispettato gli impegni politici assunti con le categorie. Sia chiaro, si tratta di prime misure per non affogare. La pagina della ripresa e dello sviluppo è ancora tutta da scrivere. Ma è importante, nel dramma che stiamo vivendo, aver affermato un principio che è di politica e cultura industriale: la logistica ed il trasporto merci sono una priorità vitale del Paese e del suo sistema produttivo”.
Chi non è contento di alcune delle misure inserite dal Governo nel decreto Cura Italia sono le Autorità di Sistema Portuale perché, se risulteranno confermate sia l’esenzione per oltre quattro mesi della tassa d’ancoraggio che la sospensione del pagamento dei canoni demaniali, vedranno ulteriormente ridursi le proprie entrate messe a dura prova dall’ultima Legge di Bilancio che già aveva attuato una prima stretta sui budget di spesa degli enti.
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