Da tutti i porti italiani un appello alla De Micheli per avere il ‘modello Genova’
Dopo le recenti esternazioni di Daniele Rossi e l’annuncio di ieri di Pino Musolino, l’associazione dei porti italiani è venuta ufficialmente allo scoperto annunciando di aver presentato alla ministra dei trasporti, Paola De Micheli, alcune richieste per sbloccare le nuove opere e per non compromettere la situazione delle casse degli enti. In una nota appena […]
Dopo le recenti esternazioni di Daniele Rossi e l’annuncio di ieri di Pino Musolino, l’associazione dei porti italiani è venuta ufficialmente allo scoperto annunciando di aver presentato alla ministra dei trasporti, Paola De Micheli, alcune richieste per sbloccare le nuove opere e per non compromettere la situazione delle casse degli enti.
In una nota appena circolata Assoporti premette: “La portualità nazionale sta attraversando una ‘tempesta perfetta’ tra tagli lineari alle spese correnti, discendenti dalle norme varate con la legge di Stabilità dello scorso dicembre, e l’emergenza Covid-19 che ha determinato il crollo dei traffici marittimi in modo improvviso e drammatico”.
La lettera condivisa da tutti i sedici presidenti dei porti italiani (e questa unità è un’altra notizia) e inviata a Roma dettaglia le ragioni per cui “è necessario – scrive Assoporti – che il Governo intervenga con provvedimenti urgenti per mitigare l’impatto che la crisi economica e produttiva conseguente alla emergenza sanitaria riverserà inevitabilmente sui porti”.
In sintesi, tutti i presidenti delle Autorità di Sistema Portuale chiedono di “garantire la sostenibilità dei loro bilanci trovando forme di ristoro per le entrate tributarie e demaniali perse, a seguito dell’emergenza che sta determinando traffici commerciali in diminuzione, servizi passeggeri notevolmente ridotti e, per le crociere, un lungo periodo di sospensione”. I 16 presidenti delle port authority evidenziano poi l’opportunità di cancellare la norma sui tagli lineari di spesa per non incidere sulle attività correnti anche di carattere essenziale. In molti a questo proposito fanno notare come strida l’azione appena messa in campo dall’ASdSP di Bari e Brindisi che concede alle compagnie di navigazione e agli operatori portuali sconti sui costi portuali superiori a quelli previsti dal decreto Cura Italia (mossa chiaramente apprezzata pubblicamente da Confitarma).
La nota di Assoporti si conclude con la richiesta, probabilmente la più importante, di poter dotare tutti gli scali italiani dei poteri commissariali concessi al porto di Genova in seguito al crollo del viadotto Morandi. Considerando “la possibilità che i porti siano il
volano capace di garantire la ripresa delle attività economiche del Paese al termine dell’emergenza in corso, i presidenti dei porti ribadiscono l’opportunità di sperimentare in via temporanea il modello normativo utilizzato per la ricostruzione del ponte Morandi a Genova, nominando gli stessi presidenti commissari straordinari per la realizzazione delle opere infrastrutturali già programmate e finanziate. Dovrebbe essere questo lo strumento per rendere possibile la tempestiva realizzazione di opere per oltre un miliardo di euro, con conseguente attivazione di almeno altrettanti investimenti privati.
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