La Spezia si propone al mercato per stoccare la merce in arrivo dopo il 25 marzo
Il porto di La Spezia si propone per mettere a disposizione delle imprese del Nord Italia una capacità di container per oltre mezzo milione di Teu viste che molte aziende dovranno gestire nelle prossime settimane flussi in importazione destinati alle attività ‘non essenziali’. In seguito all’ultimo Decreto (Dpcm) emanato dal premier Conte il sistema della […]
Il porto di La Spezia si propone per mettere a disposizione delle imprese del Nord Italia una capacità di container per oltre mezzo milione di Teu viste che molte aziende dovranno gestire nelle prossime settimane flussi in importazione destinati alle attività ‘non essenziali’. In seguito all’ultimo Decreto (Dpcm) emanato dal premier Conte il sistema della portualità del Nord Tirreno, così come nel resto d’Italia, dovrà infatti affrontare da giovedì 26 Marzo e per almeno due settimane la gestione di carichi in arrivo destinati a filiere non in grado di ricevere la merce precedentemente ordinata e già in viaggio.
Sono circa quattro infatti le settimane che passano dal carico in un porto Asiatico allo sbarco nei porti italiani ed è evidente che i terminal dovranno gestire un’importante quantità di merce in stoccaggio fino a che non saranno riaperte le filiere industriali definite ‘non essenziali’ dal decreto emesso il 22 Marzo scorso. Al fine di evitando ai ricevitori onerosi costi di stoccaggio in porto e rischi di congestione nelle attività terminalistiche e di trasporto, la comunità degli operatori del porto della Spezia, organizzati nella società Sistema Porto (partecipata dalle associazioni di spedizionieri, agenti Marittimi, doganalisti e Confindustria locale), Gruppo Tarros e Gruppo Contship Italia hanno deciso di offrire una serie di soluzioni che fanno leva su oltre mezzo milione di Teu di capacità di stoccaggio disponibile localmente (in un raggio di 15 km dal porto di La Spezia) e nei centri intermodali di Melzo (Milano), Dinazzano (Reggio Emilia) e Padova.
Secondo quanto reso noto, per i ricevitori saranno disponibili soluzioni a corto raggio presso l’Interporto di Santo Stefano Magra/La Spezia che includono lo sdoganamento, il deposito in temporanea custodia, il deposito Iva e l’eventuale servizio di svuotamento per carichi pallettizzati e non. A queste si affiancano soluzioni integrate intermodali a medio raggio per il trasporto dei container nei centri intermodali su cui operano le aziende del gruppo Contship a cui fa capo il La Spezia Container Terminal.
Il porto della Spezia riceve settimanalmente tre navi di capacità superiore ai 14.000 Teu operate dalle alleanze 2M, The Alliance e Ocean Alliance provenienti dall’Estremo Oriente dove le attività produttive, seppur a rilento, iniziano a recuperare il back log di ordini generato durante il blocco imposto a gennaio e febbraio dal Governo della repubblica popolare Cinese.
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