Porti di Genova: a febbraio record di container in attesa del Coronavirus
Nei mesi di gennaio e febbraio di quest’anno i porti di Genova e Savona hanno fatto segnare una contrazione dello 0,3% rispetto al primo bimestre del 2019 in termini di tonnellaggio movimentato. Secondo quanto reso noto dalla port authority hanno pesato i dati del mese di febbraio che iniziano a mostrare i primi effetti legati […]
Nei mesi di gennaio e febbraio di quest’anno i porti di Genova e Savona hanno fatto segnare una contrazione dello 0,3% rispetto al primo bimestre del 2019 in termini di tonnellaggio movimentato. Secondo quanto reso noto dalla port authority hanno pesato i dati del mese di febbraio che iniziano a mostrare i primi effetti legati all’epidemia di Coronavirus che si sta diffondendo a livello globale.
Traffico containerizzato
Per quello che riguarda la performance registrata dal sistema portuale della Liguria Occidentale nel corso del mese di febbraio, il settore dei contenitori mostra un aumento del 9,5% (+24.706 Teu) rispetto allo stesso mese del 2019. Nello specifico si tratta del dato più alto mai registrato nel mese di febbraio, a cui hanno contribuito le buone performance di Savona (+5.623 Teu), Pga Genova Prà (+18.051 Teu Feb 20/19), Messina (+4.082 Teu) e Spinelli (+1.445 Teu). In termini di numero complessivo di contenitori, i traffici evidenziano un trend di crescita (+7,6% rispetto al primo bimestre 2019) che ha coinvolto sia i container pieni, con una crescita di imbarco e sbarco (rispettivamente +14% e +3,9% rispetto a febbraio 2019), sia quelli vuoti allo sbarco (+14,1%). L’unico dato in calo nel settore dei contenitori è quello relativo ai container vuoti all’imbarco che registra un calo del -12,3% dovuto all’elevato numero di contenitori vuoti stoccati in Cina e Far East per il fermo dell’attività registrato nelle scorse settimane.
Dalla port authority fanno notare che l’analisi delle rotte dei traffici containerizzati indica una progressiva evoluzione delle aree geografiche con cui il porto di Genova intrattiene le prevalenti relazioni commerciali.
Estremo Oriente – Nel corso dei primi due mesi del 2020 il traffico da e per l’Estremo Oriente ha subito una contrazione pari al 4,5%, per un totale di 134.223 Teu (-6.278 rispetto al 2019). A fronte di esportazioni stabili (+0,7%), le importazioni hanno subito un deciso rallentamento (-8,2%), cui contribuisce in larga parte la riduzione degli imbarchi dalla Cina (-6,7%, per un totale di 3,489 Teu in meno). Più rapida in termini percentuali la contrazione dei traffici dal porto di Singapore (scalo dove i container che non viaggiano su linee dirette vengono trasbordati per poi giungere a Genova: -15,0% pari a 3.205 Teu.
Per quanto riguarda la Cina, la contrazione bimestrale è attribuibile al dato di gennaio decisamente negativo -15%, mentre a febbraio si è registrato +4%. Il calo, secondo l’analisi dell’AdSP, sembra quindi riferirsi più che all’emergenza sanitaria – le prime misure di contenimento cinesi (chiusura di Wuhan) sono state eseguite il 23/01/2020 – alla riduzione di importazioni di prodotti, quali macchinari, elettronica, tessile e abbigliamento già registrata nei primi due mesi del 2019. Come anticipato dal presidente Paolo Emilio Signorini, date le tempistiche degli eventi in Cina le ricadute del virus sui dati di traffico portuale saranno visibili dal mese di marzo.
Medio Oriente – Si evidenzia una crescita dei traffici verso il Medio Oriente, veicolata da un buon livello dell’export, in particolare con un’ottima stagione della frutta verso Emirati e Arabia (prevalentemente mele). Si conferma anche una continua crescita di India e Pakistan veicolata dall’aumento delle esportazioni di rifiuti plastici, che la Cina ha smesso di importare per dedicarsi a produzioni meno inquinanti.
Occidente – Dal punto di vista dei traffici con l’occidente, il primo bimestre del 2020 ha visto un aumento degli scambi con la Spagna, dovuto presumibilmente a cambi di modalità operativa dei carrier che potrebbero aver ridotto i servizi diretti aumentando il transhipment con porti come Algeciras, e una moderata crescita del Nord America dovuta, secondo quanto riportato dai vettori, a un forte cambio di paradigma nell’industria cartiera italiana che si sta massicciamente convertendo alla produzione di carta riciclata di alta qualità, la cui materia prima proviene dal Nord America.
Merce convenzionale e rotabile
Per quello che riguarda lo scalo di Genova, a febbraio 2020 la merce convenzionale, che include il traffico rotabile e quello specializzato, registra un lieve calo (-0,7%) chiudendo il mese poco oltre le 765.000 tonnellate movimentate ma, comunque, mantiene un risultato positivo confrontando il primo bimestre dell’anno con quello del 2019 (+1,2%).
Il traffico rotabile, parte preponderante del comparto, ha mantenuto un trend positivo con una crescita in termini di tonnellate pari al 4,6% a livello mensile. Il confronto con il bimestre dell’anno precedente vede ridursi questo incremento al 3,5%. Il settore,
nonostante le difficoltà logistiche del nodo ligure, ha mostrato una buona tenuta. La riduzione delle linee, decisa da alcuni operatori del settore a causa del diffondersi dell’epidemia da coronavirus, e le misure restrittive che genereranno una contrazione dei consumi dovrebbero penalizzare questo tipo di traffici a partire dal mese di marzo.
Analizzando, invece, l’andamento dei traffici specializzati, il porto di Genova registra un drastico calo di circa 40.000 tonnellate rispetto al febbraio 2019 che ha portato il bilancio del primo bimestre dell’anno a un calo del 34,2% rispetto al risultato del 2019.
Il risultato, prevalentemente dovuto a una flessione nel settore dei traffici metalliferi, è in realtà in linea con i risultati registrati dallo scalo negli scorsi anni, la percentuale negativa è, sostanzialmente, dovuta alla performance eccezionale registrata da questa merceologia nel 2019.
Rinfuse liquide
A febbraio 2020 si rileva un calo nelle rinfuse liquide, dovuto sia al calo degli olii minerali (-14,5%) sia a quello delle altre rinfuse liquide (-48,5%).
Per quanto riguarda gli olii minerali la fluttuazione è ascrivibile sia ad un minore numero di navi arrivate durante il mese di febbraio 2019 (-9,1%) che ai primi effetti del calo dei consumi dovuti all’epidemia di coronavirus attualmente in corso. Per quello che riguarda i prossimi mesi, il blocco dell’attività e degli spostamenti in corso nel paese ridurrà ulteriormente la domanda di petrolio e dei suoi derivati ma il crollo dei prezzi registratosi nell’ultimo mese (WTI -49%, Brent -48%) potrebbe incentivare le raffinerie ad aumentare
le proprie scorte di crudo approfittando dei prezzi bassi. Si potrebbe quindi assistere a un incremento dei volumi che però, senza una rapida ripresa del sistema produttivo, sarà solo temporaneo.
Rinfuse solide
Analizzando l’andamento mensile di febbraio 2020, le rinfuse solide movimentate nel porto di Genova mostrano una inversione di tendenza positiva (+10,8) che mitiga la performance complessiva del bimestre rimasta negativa (-35,8%). Il risultato di Genova continua a essere influenzato dalla domanda del mercato (in particolare sale e materiali da costruzione) che subisce la situazione di stallo in corso nel paese.
Funzione industriale
Anche a febbraio 2020 il comparto industriale continua con il suo trend negativo che peggiora ulteriormente il risultato di gennaio. Nel mese si registra un calo del 40,4% che porta la performance del bimestre ad un -33,4%. Questo trend è attribuibile in parte alla situazione congiunturale del mercato dell’acciaio in Italia e nel mondo ed alle criticità legate al piano industriale di ArcelorMittal che prevede una riduzione del livello di produzione anche in relazione alla trattativa con il Governo su Taranto.
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