Altre partenze cancellate dai vettori container fra Asia e Italia
Le compagnie di navigazione attive sulle rotte fra Asia ed Europa stanno procedendo a un’altra ondata di blank sailing dal momento che gli effetti dell’emergenza Coronaviorus dalla Cina si sono spostati nel frattempo negli Stati Uniti e nel Vecchio Continente rallentando la produzione e i consumi. L’alleanza 2M formata da Maersk e Msc ha ad […]
Le compagnie di navigazione attive sulle rotte fra Asia ed Europa stanno procedendo a un’altra ondata di blank sailing dal momento che gli effetti dell’emergenza Coronaviorus dalla Cina si sono spostati nel frattempo negli Stati Uniti e nel Vecchio Continente rallentando la produzione e i consumi.
L’alleanza 2M formata da Maersk e Msc ha ad esempio appena cancellato altre due rotazioni in partenza dalla Cina e diretta in Nord Europa e in Mediterraneo. Misure simile sono attese a breve anche dagli altri consorzi The Alliance e Ocean Alliance al fine di ridurre l’offerta di stiva sul mercato.
SeaIntelligence Consulting ha segnalato la cancellazione all’ultimo minuto delle rotazioni ribattezzate AE1/Shogun per il Nord Europa e AE20/Dragon per il Mediterraneo grazie a cui verrà eliminata capacità di trasporto rispettivamente pari al 13% e al 22% nei rispettivi trade. Il primo servizio non interessa direttamente l’Italia perché bypassa il Mediterraneo andando direttamente a scalare i porti del Northern Range, mentre il secondo scala regolarmente Gioia Tauro (Medcenter Container Terminalo), La Spezia (Lsct) e Genova (Psa Genova Prà). E lo fa sia in direzione westbound che eastbound con navi portacontainer di grande portata.
“Pur comportando ciò delle sfide logistiche non indifferenti per spedizionieri, caricatori e ricevitori, questa scelta è un’indicazione chiara sul fatto che i vettori intendono continuare ad adottare lo stesso approccio prudente visto durante le prime settimane di epidemia in Cina. La strategia è quella di rispondere rapidamente alle condizioni di mercato prevenendo una sovraccapacità di stiva che sarebbe per loro catastrofica ed evitando il crollo delle rate di nolo” ha sottolineato Lars Jensen, analista di SeaIntelligence.
Msc ha fatto sapere che la domanda di trasporto è tutto sommato vivace e che i suoi servizi di linea continuano a operare regolarmente mentre Maersk ha affermato di aver registrato un’ulteriore riduzione della domanda suggerendo che potrebbero essere in arrivo altri viaggi a vuoto sulla rotta fra Asia ed Europa.
Secondo quanto riportato da The Loadstar l’amministratore delegato di Hapag-Lloyd, Rolf Habben Jansen, ha inviato in questi giorni un messaggio personale ai clienti avvertendo circa la possibilità di aggiustamenti del netowrk che potrebbero influire negativamente sul rispetto dei transit time. “Speriamo possiate comprendere e accettare che, anche se stiamo facendo del nostro meglio per soddisfare le vostre esigenze, ci potranno ancora essere momenti in cui non siamo in grado di fornire i nostri servizi alla normale velocità e in cui potrebbero verificarsi ritardi” ha scritto il numero uno di Hapag Lloyd.
I vettori marittimi guardano con preoccupazione alle prossime settimane perché importatori ed esportatori stanno cancellando tutti gli ordini possibili, in taluni casi anche invocando clausole di forza maggiore nei contratti, per evitare che i container vengano lasciati nei porti con merci che non sono più richieste dai negozi ormai chiusi in molti Paesi. La scelta di alcuni grandi gruppi di bloccare la distribuzione delle merci sta avendo un effetto negativo immediato sulle prenotazioni dei trasporti via mare.
L’evoluzione della pandemia a livello globale, inoltre, ha definitivamente cancellato le speranze di una ripresa a “V” del mercato dopo il repentino crollo di febbraio in Cina e i vettori marittimi saranno anche loro costretti a mesi di instabilità e sofferenza. L’unica arma a loro disposizione per cercare di contenere le uscite è quella di cancellare partenze (blank sailing) che permettono di risparmiare un 60% sui costi operativi della nave (dato fornito dall’a.d. di Hapag Lloyd) accettando però di azzerare i ricavi di quel viaggio.
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