Il lockdown mondiale ridurrà la domanda di trasporto per alcune navi
Contributo a cura di Ennio Palmesino * * broker marittimo Il progressivo lockdown di molti paesi (e dei rispettivi porti) sicuramente provocherà una rarefazione delle merci in import/export e quindi della domanda di trasporto. Una dimostrazione è l’indice BCI (Biffex Capesize Index) che misura l’andamento medio dei noli delle bulkers Capesize, quindi navi da […]
Contributo a cura di Ennio Palmesino *
* broker marittimo
Il progressivo lockdown di molti paesi (e dei rispettivi porti) sicuramente provocherà una rarefazione delle merci in import/export e quindi della domanda di trasporto.
Una dimostrazione è l’indice BCI (Biffex Capesize Index) che misura l’andamento medio dei noli delle bulkers Capesize, quindi navi da 170/180.000 tonnellate, tipicamente impiegate per le rinfuse secche definite “big movers”, cioè quelle che vengono spostate in grandi quantità come minerale di ferro, carbone, grano, ecc.
Questo indice è in territorio negativo da molte settimane e non riesce a invertire la tendenza per tornare in territorio positivo. In termini di dollari per giorno, i noli per queste navi sono scesi fino a circa 2.000 dollar, per poi risalire di pochissimo, fino a 3.500, ma parliamo sempre di noli in perdita.
Con la progressiva chiusura dei porti più importanti, non si vede come queste navi possano tentare un rimbalzo a breve scadenza.
La situazione è invece piuttosto diversa nel petrolio. Il crollo del prezzo del barile a poco più di 20 dollari può stimolare certi consumi che normalmente si rivolgono ad altri combustibili (consumi poveri come per i cementifici o consumi ricchi come la produzione di energia elettrica, che in anni recenti ha fatto sempre più ricorso alle costose energie rinnovabili). Ma non solo, un bene primario come il petrolio, disponibile oggi a prezzi ridicolmente bassi, ha stimolato anche la domanda per scorte, e non solo per le scorte strategiche di certe nazioni, che si sono subito attivate (Stati Uniti, Cina ecc.), ma anche da parte dei privati. Per esempio il trader Glencore ha noleggiato la più grande petroliera del mondo, la Europe da 440.000 tonnellate di portata, per fare fino a 6 mesi di stoccaggio in mare. E’ chiaro l’intento del trader di acquistare petrolio oggi e tenerlo fermo (nonostante i costi) in attesa che il mercato rimbalzi.
In questa situazione è difficile che la domanda di stiva delle navi cisterna per il trasporto e/o lo stoccaggio galleggiante possa rallentare molto.
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