Fincantieri in rosso pensa a tutelare gli ordini acquisiti nelle crociere
Fincantieri a livello consolidato ha chiuso il 2019 in rosso, la Commissione Europea ha sospeso la proceduta di valutazione dell’acquisizione di Stx France e ora la priorità del gruppo guidato da Giuseppe Bono è difendere il portafoglio ordini già acquisito. Quest’ultimi sono pari nel 2019 a 8,7 miliardi di euro per 28 nuove costruzioni, di […]
Fincantieri a livello consolidato ha chiuso il 2019 in rosso, la Commissione Europea ha sospeso la proceduta di valutazione dell’acquisizione di Stx France e ora la priorità del gruppo guidato da Giuseppe Bono è difendere il portafoglio ordini già acquisito. Quest’ultimi sono pari nel 2019 a 8,7 miliardi di euro per 28 nuove costruzioni, di cui 13 navi da crociera destinate a 6 brand diversi (Oceania, Regent Seven Seas, Viking, Msc Crociere, Princess Cruises e Ponant) e 5 unità militari negli Stati Uniti (programma Lcs e Mmsc). Il carico di lavoro complessivo è dunque salito a 109 navi e 32,7 miliardi di euro, pari a quasi 6 volte i ricavi: backlog di euro 28,6 miliardi (+11,8%) con 98 unità in consegna fino al 2027 e soft backlog di circa euro 4,1 miliardi.
Per ciò che riguarda i risultai finanziari di Fincantieri i ricavi nel 2019 sono stati pari a 4,3 miliardi di euro, l’Ebitda a 489 milioni (con Ebitda margin pari all’11,3%) e un utile di esercizio pari a 151 milioni, al netto della svalutazione della partecipazione in Vard per euro 50 milioni e degli oneri straordinari per amianto di euro 40 milioni. A livello di gruppo, invece, il bilancio consolidato mostra ricavi a 5,8 miliardi (+8%), mentre il risultato d’esercizio è negativo per 148 milioni di euro, al netto di oneri fiscali (euro 73 milioni), oneri straordinari (euro 67 milioni) e risultato delle discontinued operations negativo per euro 24 milioni.
A proposito dei temuti effetti della pandemia di Covid-19 sul bilancio del gruppo, Fincantieri ammette che l’emergenza “sta producendo significativi effetti sul regolare e ordinario svolgimento delle attività aziendali del 2020. In particolare, la pandemia, tenuto conto anche della sua portata globale, potrà avere un impatto principalmente sui seguenti ambiti delle attività del gruppo: programmi produttivi, catena di fornitura (in termini di disponibilità delle risorse, tempistiche di consegna, situazione finanziaria dell’indotto, personale (in termini di efficienza produttiva, disponibilità di risorse, necessità logistiche e assicurative), piano d’investimenti e negoziazioni commerciali”.
Preoccupa in particolare il mercato delle crociere che per Fincantieri è prioritario: “A livello globale – spiega l’azienda – uno dei settori più colpiti dalla situazione emergenziale in atto è quello del turismo, con particolare attenzione al mercato crocieristico dove gli armatori sono stati tra i primi a essere costretti a fermare le proprie attività. In tale contesto, la priorità e l’impegno del gruppo sono focalizzati sulla cura dei clienti e dei partner strategici al fine di tutelare il carico di lavoro acquisito, elemento fondamentale non solo per Fincantieri e per il sistema dell’indotto, ma anche nell’ambito del recupero dell’economia nazionale”.
L’azienda guidata da Giuseppe Bene ricorda infine che “l’emergenza sanitaria in atto costituisce una causa di forza maggiore nell’ambito dei contratti, permettendo al gruppo di modificare i programmi produttivi e le date di consegna delle navi”. Fincantieri comunque ritiene che, “qualora la situazione si risolvesse in tempi ragionevoli”, il gruppo “ritiene che la struttura patrimoniale ed economica del gruppo sia in grado di fare fronte agli effetti dell’emergenza”.
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER QUOTIDIANA GRATUITA DI SHIPPING ITALY