Finbeta noleggia una nave in bare boat con opzione d’acquisto
La savonese Finbeta, compagnia armatoriale specializzata nel trasporto di prodotti petrolchimici e controllata dal fondo d’investimenti Express Holding, ha avviato il proprio programma di rinnovamento della flotta. Lo ha reso noto la stessa azienda con una nota in cui si legge “nella giornata odierna ha concluso un contratto di bare boat charter con opzione d’acquisto […]
La savonese Finbeta, compagnia armatoriale specializzata nel trasporto di prodotti petrolchimici e controllata dal fondo d’investimenti Express Holding, ha avviato il proprio programma di rinnovamento della flotta. Lo ha reso noto la stessa azienda con una nota in cui si legge “nella giornata odierna ha concluso un contratto di bare boat charter con opzione d’acquisto di durata pluriennale, con le usuali scadenze di diritto dell’esercizio di opzione, sulla nave Cevdet A”. Intermediario per il noleggiatore in questa operazione è stata la società di brokeraggio navale genovese banchero costa.
La nave cisterna in questione ha una portata lorda pari a 11.200 tonnellate, notazione Ice-Class per navigare nei mari ghiacciati del Baltico, ed è stata costruita in Turchia nel 2008 presso il cantiere Turkter Tersane. Proprietaria della nave attualmente risulta essere la società turca Transteckmarine mentre gestore la società di shipmanagement Chemfleet del gruppo Yildirim.
“Con questo investimento Finbeta ha concretamente avviato il proprio programma di progressivo rinnovo della flotta, pur in questi tempi resi particolarmente complessi dall’emergenza Covid-19” prosegue spiegando la shipping company savonese. Che infine precisa: “La nave entrerà in esercizio commerciale nei prossimi giorni, nelle usuali aree di mercato coperte dalla società”. Va a dire Mare del Nord e soprattutto Baltico.
Lo scorso luglio in Finbeta, che attualmente ha una flotta di cinque navi, era entrato come azionista di maggioranza Chemtank, società controllata appunto dal fondo di investimento Express holding. L’operazione aveva consentito di azzerare l’esposizione di quasi 70 milioni con Banca Carige e rafforzato la struttura patrimoniale dell’azienda consentendole di portare avanti il piano industriale che prevede il rafforzamento soprattutto nel Mar Baltico e nel Mare del Nord, i mercati dove già opera al servizio delle principali major del comparto petrolifero.
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