Le speranze di ripresa delle crociere sono appese ai repeater
Secondo il centro di ricerca veneto Risposte Turismo due crocieristi italiani su tre sarebbero pronti a effettuare una vacanza in crociera già nel 2020 a emergenza sanitaria Covid-19 conclusa. Il campione dell’indagine condotta è di oltre 900 appassionati di crociera. L’obiettivo dell’indagine è stato quello di analizzare e comprendere se l’emergenza sanitaria Covid-19 stia cambiando […]
Secondo il centro di ricerca veneto Risposte Turismo due crocieristi italiani su tre sarebbero pronti a effettuare una vacanza in crociera già nel 2020 a emergenza sanitaria Covid-19 conclusa. Il campione dell’indagine condotta è di oltre 900 appassionati di crociera.
L’obiettivo dell’indagine è stato quello di analizzare e comprendere se l’emergenza sanitaria Covid-19 stia cambiando la fiducia dei crocieristi portandoli a modificare i propri progetti e intenzioni di viaggio e vacanza. Nel dettaglio, tra chi ha prenotato o aveva in programma di prenotare una crociera nel 2020 (l’84% del totale) ben due terzi si è detto pronto a salire a bordo se l’offerta riprenderà, mostrando come l’emergenza sanitaria Covid-19 non abbia intaccato le proprie intenzioni. Tra coloro che, invece, non avevano in programma una crociera nel 2020 (il 16% del totale), la grande maggioranza di essi non cambierà in futuro la propria preferenza per questo tipo di prodotto.
La ricerca fa notare come, su questa porzione del campione, gli over 65 siano la fascia d’età meno incline a variare le proprie intenzioni a causa del virus: solo il 14,3%, infatti, varierà in qualche modo le abitudini, rispetto al 42,1% che emerge dai rispondenti con età compresa fra i 36 e i 50 anni.
Tra coloro che hanno affermato di aver cambiato al momento intenzione rispetto alla crociera, il 40% auspica un investimento da parte delle compagnie di crociera per rendere massima la sicurezza a bordo relativamente agli aspetti sanitari. Solo il 2,5% abbia dichiarato che, a prescindere da eventuali iniziative e azioni, non cambierà più parere rinunciando alla vacanza in crociera.
Per quanto riguarda le ricadute negative dell’emergenza sanitaria, il 61,7% del campione ritiene che la crociera, per via dell’alta densità di presenza a bordo, possa pagare più di altri prodotti turistici gli effetti negativi della pandemia.
“L’indicazione principale che emerge dall’indagine è la tenuta dell’appeal del prodotto crociera in questa fase di emergenza sanitaria per la clientela che conosce bene il prodotto e che ha sviluppato nel tempo una certa dimestichezza con questa forma di esperienza turistica» afferma Francesco di Cesare, presidente di Risposte Turismo. “Un orientamento significativo se si considera che il settore è storicamente caratterizzato da un’alta quota di turisti affezionati a questa tipologia di vacanza, su scala globale stimabile in circa il 55% della clientela totale».
Secondo di Cesare “Se, dunque, da un lato per le compagnie potrebbe non essere semplice conquistare nel breve periodo nuova domanda, dall’altro possono essere rinfrancate dall’evidenza che la maggior parte della clientela fidelizzata, che conosce e apprezza il prodotto, è intenzionata a non cambiare orientamento e preferenza. È dunque dai repeater, tra gli italiani così come all’estero, che nostro avviso il comparto potrà ripartire”.
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