Partita anche l’offensiva di Assiterminal e Assologistica contro l’Authority dei trasporti
Come preannunciato ieri da SHIPPING ITALY, è partito l’attacco di Assiterminal contro l’Autorità di Regolazione dei Trasporti e il contributo del 2020 per il suo funzionamento. Dopo l’esternazioni di Confetra, oggi il presidente dei terminal portuali italiani, Luca Becce, ha spedito una lettera in direzione Torino (dove l’authority ha sede) e per conoscenza a Roma […]
Come preannunciato ieri da SHIPPING ITALY, è partito l’attacco di Assiterminal contro l’Autorità di Regolazione dei Trasporti e il contributo del 2020 per il suo funzionamento.
Dopo l’esternazioni di Confetra, oggi il presidente dei terminal portuali italiani, Luca Becce, ha spedito una lettera in direzione Torino (dove l’authority ha sede) e per conoscenza a Roma (al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e alla Presidenza del Consiglio dei Ministri), nella quale si legge: “Con riferimento alle recenti comunicazioni di codesta Autorità inviate a nostri associati, ci si permette di rappresentare la sorpresa derivante, in primo luogo, dal fatto che, occorra precisare ancora una volta che i terminalisti portuali esercitano un’attività economica né regolata né soggetta alle competenze di codesta spettabile Autorità”.
Poi la comunicazione aggiunge: “Va peraltro stigmatizzato quanto inopinatamente espresso da codesta Autorità sul proprio sito istituzionale in data 20 aprile u.s. relativamente alla pretesa sussistenza di ‘segnali di ripresa’ del settore dei trasporti ‘prima che in altri settori’, nonché alla relativa ‘assenza di provvedimenti governativi’ che incidano sul pagamento dei contributi. Ciò non solo evidenzia la disattenzione circa le norme di legge che andremo a richiamare, ma è a tutta evidenza smentito dal fatto che proprio il settore del trasporto e, per quanto attiene ai nostri associati, della portualità, che pure, anche nella fase emergenziale, sta ponendo in essere ogni sforzo per garantire il mantenimento delle reti essenziali dei servizi al Paese, è stato e sarà colpito in maniera drammatica dal lockdown”.
Assiterminal ricorda che nel comparto portuale, in tutti i terminal che operano per i settori crociere e traghetti, le attività si sono pressoché azzerate e in altri terminal che erogano servizi alle merci i traffici sono ridotti con previsioni di ulteriori consistenti riduzioni nei prossimi mesi, aggravata dalla diffusa crisi di liquidità.
“Occorre poi sottolineare l’inopportunità della richiesta ricevuta in ragione del fatto che L’art. 37 del d.l. 23/2020 ha previsto la proroga dei termini di tutti i procedimenti dal 15/04/2020 al 15/05/2020” prosegue Assiterminal. Che poi auspica, “in linea con la normativa citata, che codesta Autorità adotti tutte le misure necessarie per dare attuazione almeno alla suddetta sospensione dei termini, come peraltro già autorevolmente posto in essere dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e della Consob, le quali, con argomentati ragionamenti, hanno prontamente adottato delibere atte a sospendere le richieste di pagamento dei rispettivi contributi di funzionamento”.
L’offensiva dell’associazione presieduta da Becce prosegue affermando: “Sorprende che in un momento delicato come quello che si sta attraversando in ragione della crisi dovuta al Covid-19, codesta Amministrazione dello Stato ritenga prevalenti le esigenze di riscossione di contributi, la cui debenza è peraltro sub-iudice (essendo, come noto, in corso contenziosi davanti a TAR e/o Consiglio di Stato), sottraendo tempo e ulteriori risorse alle imprese che sono impegnate a garantire la continuità dei servizi e le maggiori cautele possibili per i lavoratori per gli utenti e i clienti, sopportando conseguenti ulteriori oneri. Questa prassi amministrativa pare, inoltre, essere gravemente contraria al diritto dell’Unione europea laddove, anche in virtù del Temporary Framework, adottato dalla Commissione europea, in applicazione del diritto alla salute che deve contemperare la libera circolazione dei servizi e le norme in materia di concorrenza, ha previsto la sospensione di tutti i procedimenti in materia di concentrazioni e aiuti di stato (fatti salvi quelli necessari per l’emergenza Covid-19). In ragione di ciò sono stati persino sospesi i parametri di cui al Patto di Stabilità”.
Assiterminal conclude confidando che l’Authority voglia “adottare le misure necessarie per quantomeno adeguarsi al d.l. 23/2020 e sospenda i procedimenti in oggetto” e si riserva “di ricorrere tanto all’autorità giurisdizionale competente quanto alla Commissione europea”.
Nel corso della giornata si è aggiunta all’appello anche Assologistica chiedendo che si intervenga per la sospensione del contributo annuale all’Art. “Apprendiamo – con sorpresa, o forse meglio dire, con grandissimo stupore – che il contributo per il funzionamento dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti-ART non è stato sospeso, un contributo avversato (anche nelle sedi amministrative competenti) dal mondo confederale, che lo ha sempre ritenuto inappropriato. E questo a differenza di quanto deciso invece per i versamenti degli oneri fiscali e amministrativi per tutte le imprese rinviati dal decreto cura Cura Italia” ha affermato il presidente di Assologistica, Andrea Gentile. L’associazione vuole “un immediato intervento del ministero competente affinché si ponga rimedio a questa richiesta fuori tempo e fuori luogo, semplicemente sospendendola!”.
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