Crescono gli attacchi di pirateria alle navi in Centro e Sud America
Gli armatori devono fare i conti con un’escalation di violenza nei confronti delle navi e degli equipaggi a bordo non più solo nelle tradizionali aree come Golfo di Guinea, Golfo di Aden e Sud-Est Asiatico ma anche ultimamente Perù ed Ecuador. Lo riporta in una comunicazione ai suoi clienti il broker italiano di P&I P.L. […]
Gli armatori devono fare i conti con un’escalation di violenza nei confronti delle navi e degli equipaggi a bordo non più solo nelle tradizionali aree come Golfo di Guinea, Golfo di Aden e Sud-Est Asiatico ma anche ultimamente Perù ed Ecuador. Lo riporta in una comunicazione ai suoi clienti il broker italiano di P&I P.L. Ferrari menzionando statistiche del Piracy Reporting Centre dell’International Maritime Bureau secondo cui nell’ultimo anno e mezzo sono stati registrati 13 attacchi a Callao Anchorage in Perù e ulteriori due vicino a Guayaquil, in Ecuador.
Le statistiche di International Maritime Bureau mostrano che gli attacchi di pirateria alle navi in Centro e Sud America sono aumentati del 300% dal 2015 ad oggi. Il paese al largo del quale si registra il maggior numero di attacchi è il Venezuela, seguito da Perù, Colombia, Haiti e infine Ecuador.
Il 17 aprile scorso le autorità di sicurezza statunitensi hanno diramato un avviso internazionale mettendo in guardia sul fatto che una serie di attacchi a navi di supporto alle industrie estrattive offshore si sono susseguiti recentemente a Ciudad del Carmen e a Dos Bocas, nel Golfo del Messico. Questo tratte di mare è stato dunque definito insicuro per la navigazione. Anche una nave italiana di Micoperi negli ultimi mesi è stata più volte vittima di attacchi di pirateria in queste zone.
Da P.L. Ferrari arrivano dunque alcuni avvisi ai suoi clienti armatori: “”Monitorare costantemente gli aggiornamenti riportati dal Piracy Reporting Centre dell’International Maritime Bureau, adottare le necessarie contromisure e azioni per prevenire attacchi prima di navigare nei tratti di mare segnalati, istruire e formare gli equipaggi sulle condotte da tenere in caso di attacchi e infine adottare ogni accorgimento utile a rendere il più possibile evidente e distinguibile le unità da lavoro rispetto alle imbarcazioni utilizzate dai pirati.
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