E’ Caronte&Tourist il nuovo socio di peso all’interno di Blu Navy
Un contributo importante al ribaltone al vertice di Bn di Navigazione (Blu Navy) andato in scena nei giorni scorsi con il ridisegno del Consiglio d’amministrazione e le nuove nomine di presidente e amministratore delegato è arrivato dalla siciliana Caronte & Tourist. Dietro alla partecipazione del 25% in mano a Monte Paschi Fiduciaria ci sarebbe infatti […]
Un contributo importante al ribaltone al vertice di Bn di Navigazione (Blu Navy) andato in scena nei giorni scorsi con il ridisegno del Consiglio d’amministrazione e le nuove nomine di presidente e amministratore delegato è arrivato dalla siciliana Caronte & Tourist. Dietro alla partecipazione del 25% in mano a Monte Paschi Fiduciaria ci sarebbe infatti la compagnia di traghetti delle famiglie Franza e Matacena che, a precisa richiesta di SHIPPING ITALY, non smentisce questa possibilità.
Come rivelato sempre ieri dalla nostra testata il cambio di governance all’interno di Blu Navy è stato possibile perché Finsea e Bolzaneto Container Terminal, azionisti espressione dei soci genovesi Negri e Schenone, sono state messe in minoranza dagli altri soci che complessivamente arrivano a detenere il 55% del capitale. Determinante in questo ribaltone è stato il ruolo assunto da Monte Paschi Fiduciaria, dietro cui appunto si celerebbe Caronte&Tourist, che ha fatto fruttare la possibilità di trasformare strumenti finanziari partecipativi collegati all’acquisto da parte di Blu Navy del traghetto Acciarello (fino a quel momento di proprietà proprio della società messinese) in un pacchetto azionario significativo all’interno della società. Ulteriore conferma di ciò è la fresca nomina nel Cda di Bn di navigazione di Rosario Donato, responsabile marittimo del gruppo Caronte&Tourist.
Ai soci genovesi di Blu Navy resta l’amarezza di aver subito un ‘golpe’ orchestrato da tutti gli altri soci dell’azienda (Associazione Albergatori Isola d’Elba, il neo amministratore delegato Gianluca Morace e la società Elbasol) ma possono consolarsi con il pacchetto azionario del 45% in un’azienda che produce utili e le cui prospettiva di espansione, al netto dell’attuale emergenza Coronavirus, appaiono incoraggianti.
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