L’impatto del lockdown sui traffici marittimi in Italia si vede anche dallo spazio
Il traffico marittimo lungo le coste e nei porti italiani per effetto del lockdown imposto dal Governo a inizio marzo si è letteralmente dimezzato nelle scorse settimane e fino ad oggi è rimasto costantemente su livelli contenuti. Il calo, seppure con delle fluttuazioni nel corso dei giorni e delle settimane, è crollato del 51% rispetto […]
Il traffico marittimo lungo le coste e nei porti italiani per effetto del lockdown imposto dal Governo a inizio marzo si è letteralmente dimezzato nelle scorse settimane e fino ad oggi è rimasto costantemente su livelli contenuti. Il calo, seppure con delle fluttuazioni nel corso dei giorni e delle settimane, è crollato del 51% rispetto ai livelli medi precedenti al blocco dell’economia e del Paese.
Tutto questo è stato rilevato dai dati satellitari della società HawkEye 360 che hanno rilevato come nei primissimi giorni dopo il lockdown, evidentemente in quella finestra temporale concessa dal Governo prima di chiudere le attività produttive non essenziali, i traffici di persone e merci trasportate via mare da e per l’Italia hanno subito una rapida impennata per poi crollare. Le rilevazioni mostrerebbero come gli scali di Venezia e della toscana hanno assistito a un blocco totale dei flussi di navi passeggeri (evidentemente delle crociere) mentre porti come Genova, Gioia Tauro e Trieste hanno subito un netto calo nei traffici merci. I dati raccolti dai satelliti HawkEye 360 riescono a misurare la variazioni rispetto al numero di provenienti dai porti italiani.
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