NCL mette in dubbio la sua esistenza e la puntualità di Fincantieri – (AGGIORNATO)
Norwegian Cruise Line Holdings, una delle maggiori società di crociere al mondo (la terza per numero di navi dopo Carnival Corporation e Royal Caribbean Cruises), ha ammesso che ci sono “sostanziali dubbi” sulla capacità della società di sopravvivere al coronavirus. La comunicazione è stata affidata a inizio settimana a una nota alla Sec, la Consob […]
Norwegian Cruise Line Holdings, una delle maggiori società di crociere al mondo (la terza per numero di navi dopo Carnival Corporation e Royal Caribbean Cruises), ha ammesso che ci sono “sostanziali dubbi” sulla capacità della società di sopravvivere al coronavirus. La comunicazione è stata affidata a inizio settimana a una nota alla Sec, la Consob statunitense, alla quale la compagnia ha detto di essere alla ricerca di 650 milioni di dollari di finanziamenti. Con il coronavirus che continua a diffondersi, Norwegian si “aspetta di continuare ad avere un impatto negativo sui risultati, le attività, le prospettive, i piani, gli obiettivi, la crescita, la reputazione, il cash flow, la liquidità e la domanda di viaggi”.
Nella giornata di oggi, però, avendo annunciato di aver portato a termine con successo la raccolta di 2,2 miliardi di dollari attraverso nuove obbligazioni (1,43 miliardi), aumento di capitale (400 milioni) e iniezioni da fondi di private equity (400 milioni), i dubbi sulla sopravvivenza della compagnia, almeno nel medio-breve termine dovrebbero essere superati. in questo momento Ncl Holdings dispone infatti di liquidità er un totale di 3,5 miliardi di dollari, una quantità di denaro sufficiente per mandare avanti l’attività per i prossimi dodici mesi.
Alla situazione finanziaria di questa compagnia guarda con apprensione anche Fincantieri perché fra le commesse che il polo navalmeccanico italiano ha in portafoglio ci sono ben 9 nuove navi per questo cliente. Di queste, 6 sono unità da 140.000 tonnellate di stazza lorda destinate al marchio Ncl, 2 da 67.000 tonnellate sono per il brand Oceania Cruises Oceania e 1 da 54.000 tonnellate di stazza per Regent Seven Seas Cruises.
Ma se Fincantieri è in attesa di sapere da Ncl se avrà la solidità finanziaria per far fronte agli impegni presi con queste commesse, la compagnia americana dal canto ha espresso dubbi (sempre nella comunicazione alla Sec) sul fatto che il gruppo italiano posa rispettare le scadenze prefissate a causa dello stop temporaneo all’attività imposto dal Coronavirus.
“Abbiamo nove newbuilding in ordine le cui consegne sono programmate fino al 2027. Ci aspettiamo che gli effetti del virus Covid-19 sui cantieri navali dove le nostre nuove unità sono (o saranno) in costruzione risulteranno in ritardi nel loro completamento. Ritardi che potrebbero anche allungarsi” sostiene la compagnia guidata da Frank Del Rio.
Le due unità per Oceania, destinate a essere costruite a Genova Sestri Ponente, sono teoricamente programmate per essere consegnate nel 2022 e 2025. La nuova nave per Regent dovrebbe invece prendere forma ad Ancona ed essere consegnata secondo le previsioni originarie nel 2023. Le altre nuove costruzioni ‘classe Leonardo’ da 3.330 ospiti sono destiate a essere costruite a Marghera e dovrebbero essere pronte nel 2022, 2023, 2024, 2025, 2026 e 2027.
Fincantieri, così come già sta avvenendo anche per gli altri cantieri esteri come Meyer Werft e Chantiers de l’Atlantique, è in attesa di capire se Ncl intenda chiedere un allungamento dei tempi di consegna delle nuove navi.
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