Nel Dl Rilancio definitivo modificata la proroga dei contributi pubblici a Tirrenia Cin
Nel testo del decreto legge Rilancio bollinato e firmato dal presidente della Repubblica e pubblicato in Gazzetta Ufficiale c’è solo una novità, ma non irrilevante, per i trasporti marittimi e riguarda la proroga della convenzione pubblica per la continuità territoriale con le isole maggiori e minori affidata a Tirrenia Cin. Rispetto all’ultima bozza del testo circolata […]
Nel testo del decreto legge Rilancio bollinato e firmato dal presidente della Repubblica e pubblicato in Gazzetta Ufficiale c’è solo una novità, ma non irrilevante, per i trasporti marittimi e riguarda la proroga della convenzione pubblica per la continuità territoriale con le isole maggiori e minori affidata a Tirrenia Cin. Rispetto all’ultima bozza del testo circolata fino a poche ore prima, l’articolo (nel frattempo diventato il 205) intitolato ‘Disposizioni urgenti in materia di collegamento marittimo in regime di servizio pubblico con le isole maggiori e minori’ recita: “Al fine di evitare che gli effetti economici derivanti dalla diffusione del contagio da Covid-19 sulle condizioni di domanda e offerta di servizi marittimi possano inficiare gli esiti delle procedure avviate […] l’efficacia della convenzione stipulata per l’effettuazione di detti servizi […] è prorogata fino alla conclusione delle procedure […] e comunque non oltre la data del 18 luglio 2021”. Lo stesso articolo aggiunge che l’efficacia della disposizione “è subordinata all’autorizzazione della Commissione Europea”.
Dunque la novità è rappresentata in primis dal termine della proroga della convenzione pubblica che non è più di dodici mesi a decorrere dal termine dello stato di emergenza Coronavirus ma è fissato in ogni caso non oltre il 18 luglio 2021 (un anno dopo la scadenza finora prevista).
Per il resto tutte le misure dedicate a porti e trasporto marittimo sono rimaste invariate. Confermata per le AdSP la possibilità di azzerare i canoni demaniali dei terminalisti (a patto che sia dimostrata una diminuzione del fatturato pari o superiore al 20 per cento nel medesimo periodo del 2019), così come è rimasta intatta la previsione di allungare di due anni le concessioni delle compagnie portuali ex. art.17, e di un anno quelle di tutti gli altri concessionari dei servizi portuali (compresi i rimorchiatori). Per le port authority prive di risorse proprie utilizzabili a tali fini presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti verrà istituito un fondo con un’apposita dotazione di 6 milioni, più altri 24 destinati agli ormeggiatori.
Agli strumenti di stimolo per l’intermodalità Ferrobonus e Marebonus saranno assegnati per l’esercizio 2020 rispettivamente 30 e 20 milioni di euro.
Ai soggetti fornitori temporanei di manodopera portuale è riconosciuto un contributo, “nel limite massimo di 2 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021, pari ad euro 60 per ogni dipendente e in relazione a ciascuna minore giornata di lavoro rispetto al corrispondente mese dell’anno 2019. […] Tale contributo è erogato dalla stessa Autorità di sistema portuale o dall’Autorità portuale ed è cumulabile con l’indennità di mancato avviamento (Ima)”.
Il decreto precisa inoltre che “al fine di far fronte alle fluttuazioni dei traffici portuali merci e passeggeri riconducibili all’emergenza Covid-19, fino allo scadere dei sei mesi successivi alla cessazione dello stato d’emergenza, le Autorità di sistema portuale e l’Autorità portuale di Gioia Tauro possono, con provvedimento motivato, destinare temporaneamente aree e banchine di competenza a funzioni portuali diverse da quelle previste nei piani regolatori portuali vigenti”.
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