Agostinelli (Ap Gioia Tauro) rivendica i risultati raggiunti nonostante la “burocrazia che non decide mai”
“Vogliamo condividere un momento molto importante, quasi una rappresentazione plastica di quello che è oggi, dopo il buio di una lunga notte, il porto di Gioia Tauro”. Sono queste le parole con cui Andrea Agostinelli, commissario straordinario dell’Autorità Portuale, ha iniziato il suo discorso durante l’evento di celebrazione per l’arrivo al porto calabrese della portacontainer […]
“Vogliamo condividere un momento molto importante, quasi una rappresentazione plastica di quello che è oggi, dopo il buio di una lunga notte, il porto di Gioia Tauro”. Sono queste le parole con cui Andrea Agostinelli, commissario straordinario dell’Autorità Portuale, ha iniziato il suo discorso durante l’evento di celebrazione per l’arrivo al porto calabrese della portacontainer Msc Sixin, l’unità più grande in termini di capacità mai entrata in uno scalo italiano.
Agostinelli ha ricordato la prima pietra per la costruzione del porto posata da Giulio Andreotti nel 1975 e l’Accordo quadro di programma sottoscritto nel 2016 a Palazzo Chigi fra Governo, Regione Calabria, terminalista, sindacati e Autorità Portuale, dopo mesi drammatici di trattative sindacali. “Il punto più basso della crisi lunga un decennio, quasi irreversibile, di non ritorno” lo definisce il commissario. “Si subirono 377 licenziamenti imposti dall’azienda, in cambio di investimenti che non sarebbero stati mai realizzati”. A quel tempo Medcenter Container Terminal era controllata pariteticamente da Msc e da Contship Italia.
“9 gennaio 2018: la Autorità Portuale gioca l’ultima carta e mette in mora il terminalista inadempiente con una procedura inedita, mai prima di allora messa in opera nel panorama portuale nazionale, e di fatto ‘costringe’ il concessionario a cedere le quote all’attuale terminalista, con il Ministro dell’epoca (Toninelli, ndr) che sostenne l’iniziativa, con convinzione e presenza” ricorda ancora Agostinelli. “Oggi festeggiamo la giornata dell’orgoglio della comunità portuale gioiese. Il rilancio del porto è nei fatti” ha aggiunto.
Agostinelli nel suo discorso ha ancora proseguito dicendo: “Tutti insieme abbiamo dato un senso a questi durissimi quattro anni in trincea per la rinascita di questo porto. Oggi finalmente possiamo iniziare a ipotizzare un maggior gettito fiscale sulle merci sbarcate per la prima volta in un porto comunitario, possiamo ipotizzare che attraverso la ferrovia, parte di queste merci sia indirizzata ai mercati meridionali e del centro nord, possiamo iniziare a ipotizzare che una parte di questi contenitori sia aperta nelle aree retroportuali”.
Fin qui le celebrazioni per l’arrivo della nave Msc Sixin e i ringraziamenti a chi ha contribuito a questo risultato. A seguire, però, Agostinelli ha rivolto lo sguardo al futuro pur non sapendo ancora se sarà lui o un altro il prossimo vertice della port authority. Da domani, ci sarà tempo per affrontare altri punti nodali fra cui la gestione del gateway ferroviario portuale, un asset strategico per il nostro porto” ha ricordato il commissario. “Il gateway è stato progettato, realizzato e collaudato, in soli 3 anni e mezzo ed è costato 19 milioni di euro di contribuzione pubblica. Ora tocca a Rfi, tocca al Mit, tocca alla Regione Calabria”.
L’ultimo pensiero è stato rivolto al futuro bacino di carenaggio “che non è – ha affermato Agostinelli – un disegnino sulla carta ma un progetto ambiziosissimo che va avanti e darà lustro al porto del futuro, al porto 2.0. Non è importante chi farà queste cose, sarà invece decisivo che questi nodi vengano affrontati da domani con la stessa determinazione e con quella passione che l’importanza di questa infrastruttura portuale ha sin qui richiesto e che questa Autorità Portuale rivendica nei fatti, non nelle chiacchiere, nelle isteresi amministrative, nella burocrazia che non decide mai”.
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