Grimaldi: “Impugnati sia il decreto sulla Sardegna che la proroga dei contributi pubblici a Tirrenia Cin”
“Sui treni, sugli autobus e sugli aerei si deve mantenere la distanza sociale e invece nel trasporto marittimo si può fare assembramento sociale sulle navi degli amici?”. Emanuele Grimaldi utilizza questa battuta per descrivere quanto secondo il suo punto di vista sia assurda la previsione contenuta nel decreto ministeriale firmato dai ministri De Micheli e […]
“Sui treni, sugli autobus e sugli aerei si deve mantenere la distanza sociale e invece nel trasporto marittimo si può fare assembramento sociale sulle navi degli amici?”. Emanuele Grimaldi utilizza questa battuta per descrivere quanto secondo il suo punto di vista sia assurda la previsione contenuta nel decreto ministeriale firmato dai ministri De Micheli e Speranza che riserva solo “ai servizi svolti in continuità territoriale in servizio pubblico” la possibilità di trasportare passeggeri via mare (e via aerea) da e per la Sardegna fino al prossimo 12 giugno.
“Come Gruppo Grimaldi abbiamo impugnato questo decreto al Tar del Lazio, all’Autorità Antitrust e all’Autorità Nazionale Anticorruzione. Ripeto: anche all’Anticorruzione” annuncia a SHIPPING ITALY l’armatore Emanuele Grimaldi, amministratore delegato dell’omonimo gruppo partenopeo, evidenziando come secondo lui si sia voluto “aiutare l’amico” Vincenzo Onorato (patron di Moby e di Tirrenia Cin). “Non si era mai visto prima d’ora un monopolio previsto per legge deciso dalla sera per la mattina” aggiunge Grimaldi specificando che contro il provvedimento è stato presentato ricorso con richiesta di sospensiva. “Non è possibile che questo Paese venga volgarmente spogliato con continui aiuti a una società (Tirrenia – Compagnia Italiana di Navigazione, ndr) che allo Stato non ha pagato 115 milioni. Dovrebbe essere il Ministero dell’economia a sequestrare al Ministero dello sviluppo economico i soldi che non ha ricevuto (per la vendita dell’ex compagnia pubblica Tirrenia, ndr) e invece è stato deciso di erogare ulteriori contributi pubblici per un altro anno di convenzione per la continuità territoriale marittima nonostante ci fossero società, fra cui la mia, che si sono dette disponibili a garantire gratuitamente la continuità su quelle rotte”.
Grimaldi, oltre all’opposizione contro il decreto dei due ministeri (Trasporti e Salute) che ha limitato al vettore marittimo che garantisce la continuità territoriale marittima in convenzione la possibilità fino al 12 giugno di servire il trasporto passeggeri con la Sardegna, annuncia anche un’altra battaglia avviata anche sul fronte della proroga dei contributi pubblici per un anno (fino al 18 luglio 2021) contenuta nel decreto Rilancio e soggetta al via libera della Commissione Europea. “Il decreto ministeriale – aggiunge ancora l’armatore napoletano – lo abbiamo impugnato sia in Italia che in Europa, così come a Bruxelles abbiamo impugnato anche la proroga dei contributi pubblici a Tirrenia per altri dodici mesi. E lo stesso abbiamo fatto anche in Finlandia contro il sistema di aiuti che finora ha escluso Finnlines dal sostegno pubblico concesso invece ad altre quattro compagnie che per questo potranno mantenere attive linee che altrimenti avrebbero chiuso. Tutto ciò causa un pregiudizio alle mie società e genera un’evidente distorsione della concorrenza”.
Ma c’è di più, in Italia Grimaldi dice di non escludere la possibilità di “chiedere anche un risarcimento danni allo Stato per il sostegno pubblico dato a un competitor quando sarà definitivamente accertato il suo abuso di posizione dominante praticato sulle rotte con la Sardegna”. Il riferimento è sempre a Tirrenia Cin e Grimaldi starebbe pensando di chiedere allo Stato un risarcimento del danno economico patito in questi anni per effetto della scelta di assegnare a un concorrente 72 milioni di euro all’anno per otto anni per operare linee dove altri player privati garantiscono lo stesso servizio senza sussidi.
Grimaldi continua a sostenere il modello spagnolo di continuità territoriale e suggerisce, se proprio lo Stato italiano intende spendere soldi pubblici per sovvenzionare linee marittime, di assegnare in totale 18 milioni di euro all’anno per i collegamenti Genova – Porto Torres (5 milioni), Livorno – Olbia (5 milioni), Napoli – Cagliari (altri 5 milioni) e infine la linea con le isole Tremiti (3 milioni).
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