Il comitato di esperti voluto dal governo e guidato dal manager Vittorio Colao ha consegnato alla presidenza del Consiglio un documento di 121 pagine intitolato “Iniziative per il rilancio – Italia 2020-2022” che è stato ribattezzato “piano Colao”. È un elenco di 102 proposte per favorire la ripresa economica del paese. L’elenco è diviso in sei ambiti principali: Impresa e lavoro; Infrastrutture e ambiente; Turismo, Arte e Cultura; Pubblica Amministrazione; Istruzione, Ricerca e Competenze; Individui e Famiglie.
Nella parte dedicata a porti e ferrovie si legge: “Predisporre un piano ‘intermodale’ su scala nazionale per la logistica merci, con focus sull’ammodernamento dei porti e sull’espansione della rete ferroviaria per il trasporto merci. Rivalutare il posizionamento strategico dell’Italia (particolarmente rilevante per il Sud) nei flussi merci europei/del Mediterraneo”.
Le azioni proposte sono le seguenti:
a. Definire un piano strategico dei poli logistici intermodali, inclusivo dei poli strategici del Sud Italia e prevedere una integrazione con i principali corridoi internazionali (ad es. RFC)
– Istituire una governance, demandata ad autorità competente, per identificare investimenti prioritari del SNI1 dei Trasporti del 2001 e accorciarne le tempistiche di implementazione
– Sbloccare la realizzazione di infrastrutture logistiche già approvate, ma mai iniziate o fortemente rallentate (ad es., Terzo Valico dei Giovi – Corridoio Genova Rotterdam)
– Dare priorità e assicurare una rapida esecuzione (modello AV/AC Napoli-Bari) per investimenti strategici di Ferrovie dello Stato nell’ambito del piano industriale 2019-2023
b. Misure per il potenziamento dei porti e dei loro collegamenti terrestri
– Estendere i corridoi ferroviari merci (RFC) europei, attivati e in corso di attivazione, sino all’interno dei porti gateway internazionali
– Promuovere e incentivare le iniziative già completate di digitalizzazione dei porti (ad es., sdoganamento in mare, fascicolo elettronico, fast corridor) da parte della Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per ridurre la disomogeneità dei porti italiani ed eliminare lo stop and go delle merci nei porti
– Convertire aree portuali in disuso (e.g. siti Enel Produzione) in zone economiche speciali e zone di logistica semplificata per svolgere attività legate ai depositi doganali
– Ampliare il perimetro della rete ferroviaria nazionale con l’inclusione anche dell’infrastruttura ferroviaria portuale
c. Misure per il potenziamento e consolidamento del sistema ferroviario
– Rinnovare reti ferroviarie chiave attraverso dismissione di infrastrutture obsolete (ad es., diverse tratte chiave del Sud, tratta litoranea costa Est) e la sostituzione con nuove linee (ad es. alta velocità)
– Attuare il DL 50 del 2017 con accelerazione trasferimento reti ferroviarie regionali (ex ferrovie concesse) in rete ferroviaria nazionale
– Incentivare il consolidamento del settore per favorire efficienza e livello di servizio
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