Premuda: il 2019 chiude in rosso ma ricavi, Ebitda, flotta e nuovi affari aumentano
La società armatoriale genovese Premuda ha chiuso il 2019 con un risultato netto negativo ma ricavi, Ebitda e flotta gestita sono in crescita. Secondo quanto reso noto dalla shipping company controllata da Pillarstone Italy nel 2019 i ricavi su base time charter equivalent si sono attestati a 40,2 milioni di euro, in crescita dell’11,1% rispetto […]
La società armatoriale genovese Premuda ha chiuso il 2019 con un risultato netto negativo ma ricavi, Ebitda e flotta gestita sono in crescita.
Secondo quanto reso noto dalla shipping company controllata da Pillarstone Italy nel 2019 i ricavi su base time charter equivalent si sono attestati a 40,2 milioni di euro, in crescita dell’11,1% rispetto all’esercizio precedente, il margine operativo lordo è stato pari a 13 milioni di Euro (pari al 32,3% dei ricavi), in netta crescita rispetto all’anno precedente (+19,3%), mentre il risultato netto è in rosso per 1,9 milioni di euro.
Il principale obiettivo perseguito dal nuovo management team nominato a inizio 2019 è stato il rilancio del marchio Premuda nel mercato internazionale dello shipping. “In tale ottica è stato avviato un articolato processo di razionalizzazione, incremento e diversificazione della flotta sociale nonché di progressiva trasformazione del modello di business, per rendere la struttura sempre più efficiente e performante” si legge in una nota della compagnia.
“L’azionista ha subito sposato la nostra visione di mercato supportandoci pienamente sia in relazione alla necessità di incrementare la nostra esposizione nel mercato delle cisterne in previsione di Imo 2020, sia lavorando per ringiovanire l’età media della flotta” afferma l’amministratore delegato Marco Fiori.
Nel 2019 si è assistito infatti al ritorno di Premuda sul mercato della compravendita navale con l’acquisto della petroliera da 50.000 tonnellate di stazza lorda PS Tokyo e il sale & lease-back di quattro navi di proprietà. Queste operazioni hanno permesso di raccogliere 38 milioni di dollari di nuova finanza. “In una fase di credit crunch generalizzato quale è l’attuale, tale risultato è ancor più degno di nota anche e soprattutto se guardiamo ai costi assolutamente moderati di questa leva” sottolinea Fiori.
Degna di nota è anche la creazione di un portafoglio commerciale di navi a noleggio da armatori terzi. A questo proposito Premuda ha posto le basi per una collaborazione di lungo periodo con il cantiere nipponico Imabari noleggiando per due anni (con opzione d’acquisto) la petroliera da 50.000 tonnellate di portata lorda New Breeze e firmando un contratto di noleggio a lungo termine (sette anni con opzione d’acquisto) per un’altra petroliera di costruzione giapponese, sempre da 50.000 tonnellate di portata, super-eco, Tier-III, prevista in consegna nella seconda metà del 2021. Il processo è proseguito anche nel primo trimestre 2020 con la presa in consegna (sempre dal medesimo cantiere e con il medesimo schema di noleggio a lungo termine) di una terza nave cisterna Medium Range di nuova costruzione denominata “Yufu Crown” che il gruppo ha noleggiato per un anno a Clearlake. A questo va aggiunto il noleggio a scafo nudo di cinque navi provenienti dalla flotta Rbd Armatori a seguito dell’operazione di ristrutturazione conclusa a inizio anno.
A livello patrimoniale e finanziario Premuda sottolinea “l’assoluta solidità del gruppo che al 31 dicembre 2019 presentava un patrimonio netto di 63,4 milioni di euro, con una posizione finanziaria netta di 153 milioni di euro (in modesto incremento rispetto all’anno precedente)”. Il direttore finanziario Enrico Barbieri aggiunge: “Nel 2019, nonostante un deciso incremento del volume d’affari, siamo riusciti a contenere l’aumento della posizione finanziaria netta grazie a una serie di operazioni mirate, fra cui vanno segnalate la brillante cessione della Four Smile e il rifinanziamento a saldo e stralcio di un’altra unità”.
Da non dimenticare infine, sul fronte della trasformazione del modello di business, il fatto che dal 2019 Premuda ha supportato in qualità di partner industriale, nonché di fornitore di un’ampia gamma di servizi di gestione navale, il Fondo Italiano Navi (Finav) creato da Pillarstone insieme ad alcuni istituti di credito . Secondo Gaudenzio Bonaldi Gregori e Roberto Rondelli, amministratore e partner di Pillarstone, “la piattaforma FINAV rappresenta un’iniziativa di consolidamento settoriale unica nel suo genere nel mercato italiano degli Npl navali e la progressiva unione della sua flotta con quella di Premuda avrà notevoli impatti in termini di sinergie tecniche, operative e commerciali, con importanti benefici attesi per tutti gli stakeholder”.
Al 31 Dicembre 2018 le navi operate dalla shipping company genovese erano 13 mentre al 31 Marzo scorso la flotta era salita a 23 unità e ulteriori ingressi sono attesi con l’obiettivo di arrivare a non meno di 35 unità nell’arco dei prossimi dodici mesi.
Alcide Ezio Rosina, presidente di Premuda, ha detto: “Nonostante i significativi profili di incertezza connessi al settore, ulteriormente accentuati dagli effetti della pandemia in corso, siamo orgogliosi di poter confermare che il gruppo sta proseguendo anche nel 2020 nella sua attività di trasformazione, ricostruzione e ampliamento della flotta”.
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