Giri e Campitelli spiegano il loro ‘no’ al bilancio dell’AdSP di Venezia
A spiegare le ragioni per cui hanno deciso di votare contro l’approvazione in Comitato di gestione della bilancio dell’AdSP di Venezia sono stati direttamente i due protagonisti della vicenda sollevata dal presidente Pino Musolino. Maria Rosaria Anna Campitelli e Fabrizio Giri, rispettivamente membro del comitato nominata dalla Regione Veneto e dal Comune di Venezia, con […]
A spiegare le ragioni per cui hanno deciso di votare contro l’approvazione in Comitato di gestione della bilancio dell’AdSP di Venezia sono stati direttamente i due protagonisti della vicenda sollevata dal presidente Pino Musolino. Maria Rosaria Anna Campitelli e Fabrizio Giri, rispettivamente membro del comitato nominata dalla Regione Veneto e dal Comune di Venezia, con una nota hanno fatto sapere quanto segue:
“La questione che ha portato al voto contrario al Rendiconto dell’esercizio finanziario 2019 nel Comitato di gestione del porto di oggi è nata il 27 luglio 2018. Proprio in quel giorno, durante il Comitato di Gestione, siamo stati informati della possibilità di rivedere la concessione con Ve.Ro.Port.MOS del Gruppo Mantovani e che ‘saremmo stati coinvolti’.
Ma nel mese di ottobre 2018 siamo venuti a conoscenza, casualmente da terzi, che, a nostra totale insaputa, il Presidente Musolino aveva già siglato, proprio quel 27 luglio 2018, un accordo preliminare con la società Ve.Ro.Port.MOS con il quale l’Autorità di Sistema Portuale si impegnava a dare 9 milioni di euro a titolo di contributo pubblico, allungava la concessione di 10 anni e consentiva un diverso sviluppo progettuale rispetto a quello previsto dalla concessione iniziale”.
La spiegazione di Giri e di Campitelli prosegue dicendo: “Non solo, a seguito di successive verifiche è emerso come il Presidente Musolino, senza mai dare l’informativa al Comitato, abbia dapprima erogato 2 milioni di euro il 7 agosto 2018 e poi impegnato altri 7 milioni di euro il 15 aprile 2019”.
La ricostruzione dei fatti e delle motivazioni alla bocciatura del bilancio fornita dai due membri del comitato aggiunge poi: “In questi due anni abbiamo rappresentato al Presidente Musolino, in forma dettagliata e per iscritto, le perplessità sull’iter procedurale, proprio per tutelare tutta la comunità portuale, senza mai avere alcuna minima apertura. Quando poi abbiamo chiesto degli approfondimenti su quanto, fino a quel momento, la società del Gruppo Mantovani avesse effettivamente realizzato, le risposte sono state insoddisfacenti. La fotografia di questa controversa gestione è data dal bilancio che oggi abbiamo bocciato”.
Una spiegazione che non convince Gian Enzo Duci, presidente di Federagenti, che torna a commentare la vicenda dicendo: “Ho difficoltà a capire il nesso di causalità: se hanno riscontrato qualcosa di illecito in questa operazione dovevano rivolgersi alla Magistratura, se c’è qualcosa di amministrativamente non corretto dovevano segnalarlo ai Sindaci (che avrebbero potuto segnalarlo alla Corte dei Conti). Così è un voto politico su un tema, il bilancio, che politico non deve essere.
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