Acciaro rinuncia alla corsa per la presidenza di Federagenti
Di seguito pubblichiamo la lettera che Gian Carlo Acciaro, presidente dell’Associazione degli agenti marittimi della Sardegna, ha inviato a Gian Enzo Duci, presidente di Federagenti, annunciando il ritiro della sua candidatura alla presidenza della Federazione nazionale degli agenti marittimi. Come rivelato lo scorso gennaio da SHIPPING ITALY, Acciaro fino a ieri formava insieme ad Alessandro […]
Di seguito pubblichiamo la lettera che Gian Carlo Acciaro, presidente dell’Associazione degli agenti marittimi della Sardegna, ha inviato a Gian Enzo Duci, presidente di Federagenti, annunciando il ritiro della sua candidatura alla presidenza della Federazione nazionale degli agenti marittimi. Come rivelato lo scorso gennaio da SHIPPING ITALY, Acciaro fino a ieri formava insieme ad Alessandro Santi e a Vito Totorizzo la terna di candidati alla presidenza di Federagenti.
Caro Presidente,
il paese Italia ha attraversato in questi ultimi mesi un periodo straordinariamente drammatico sotto il profilo sociale, sanitario ma anche economico.
Il lockdown non solo ha stravolto la vita degli italiani ma anche cristallizzato l’operatività e la produttività di tantissime, troppe, di quelle aziende che formano il tessuto economico e produttivo del Sistema Italia. Imprese che oggi fanno un’enorme fatica a ritirare su una serranda, a rimettere in moto i cicli di produzione, a riassumere il personale… a riprodurre reddito.
Ma il lockdown ha fatto anche altro: ci ha costretti a stare incollati ai teleschermi, in attesa di buone notizie che tardavano ad arrivare; ci ha fatto ascoltare ogni virgola, ogni sfumatura dei discorsi di governanti di mezzo mondo; ma, soprattutto, ci ha portato a riflettere in maniera profonda.
Ed è proprio in questi momenti di grande riflessione, dove mi tornavano alla mente gli appelli all’unità del Paese e alla coesione sociale e imprenditoriale, che ho riflettuto anche sull’imminente futuro della Federazione Nazionale degli Agenti Raccomandatari Marittimi.
Un’associazione, la nostra, che si avvia a rinnovare le proprie figure di vertice e di governo, e che lo fa in un contesto storico dove la parola d’ordine non può che essere una sola: UNITA’.
Ed è Proprio in quest’ottica E con questo importante spirito unitario che ho deciso di fare, non un passo indietro, ma due in avanti nel perseguimento di un obiettivo che in questo particolare frangente reputo indispensabile: quello di creare le condizioni per eleggere il nuovo presidente nazionale nella forma più unitaria possibile. È, pertanto, nell’esclusivo interesse dell’organizzazione e dei suoi associati che ritiro la mia candidatura a ricoprire il ruolo di presidente nazionale di Federagenti, con l’auspicio che questa mia decisione serva a far maturare le condizioni ideali affinché si arrivi ad avere un unico candidato votato unitariamente da tutta la base associativa.
Chi mi conosce sa che questa mia rinuncia a competere per la massima carica di Federagenti non è sicuramente una rinuncia all’impegno politico associativo e al portare avanti battaglie a sostegno e tutela del nostro comparto, bensì sarà uno stimolo ancora più forte per far sì che vengano attuate le proposte e le politiche contenute nella proposta programmatica che ho depositato al momento della candidatura.
Io sono sempre più convinto che Federagenti debba svolgere quel ruolo di anello di congiunzione tra tutti quei soggetti che compongono l’intero cluster marittimo. Sono altresì convinto del valore di quella metafora che ho citato nella mia proposta di lavoro e che recitava testualmente così:
“Il mare è quell’elemento naturale che unisce sponde diverse, accorcia le distanze tra i popoli, si agita e si rasserena a seconda del clima e, soprattutto, fa sempre valere la sua grande forza”.
Parafrasando questa massima anche Federagenti unisce imprese di sponde diverse, dialoga con popolazioni distanti e non, si agita e si rasserena quando il clima politico dibatte dei nostri temi, ma soprattutto dimostra di essere una forza, sempre in prima fila, che contribuisce a muovere importanti fette di economia”.
Ora sta per iniziare un nuovo corso, che non può che proseguire nel solco della continuità di tutto ciò di buono hanno saputo fare il Presidente uscente e i Past-President che lo hanno preceduto.
È evidente che in una mia fortemente auspicata visione unitaria della Federazione degli Agenti e Raccomandatari Marittimi, debba valere quel concetto di governo dell’Associazione che dovrà caratterizzarsi in una gestione sempre più orizzontale nella sostanza, anche se verticistica nella forma.
In questo contesto l’utilizzo dello strumento della “delega” e degli incarichi dedicati, assumono un ruolo determinante, in quanto consente a chi ricoprirà il ruolo di Presidente nazionale della Federazione di poter contare su figure Con spiccate qualità politico/associative che rispettano equilibri di rappresentanza territoriale.
Il vasto territorio su cui operano i nostri associati e le diverse specificità del nostro complesso sistema portuale impongono una gestione che sappia calarsi nelle varie realtà territoriali. Ecco perché ritengo che una buona governance si debba sostanziare in un ufficio di presidenza che tenga conto di una proficua rappresentanza territoriale.
A mio giudizio le condizioni per dare quella risposta di unitarietà, che peraltro è fortemente presente anche nell’animo dei nostri iscritti, vi sono tutte.
Considerato che nessuno di noi è mosso dalla “sete di potere” che può derivare dal gestire una realtà come quella di Federagenti ma, viceversa, a noi interessa l’esclusivo bene della categoria che rappresentiamo, si può arrivare a esprimere il “Candidato unico” alla carica di Presidente della Federazione Nazionale, condensando in un’unica piattaforma programmatica le varie idee e proposte presentate da ognuno di noi al momento della candidatura.
L’apprezzamento di un’associazione di imprenditori è derivato dalle azioni e dalle politiche che si mettono in campo. Eventualmente la capacità e l’intraprendenza del Presidente di turno può essere quel “valore aggiunto” che dà lustro e credibilità all’opera che un intero gruppo dirigente riesce a produrre.
Tutto questo per rafforzare il concetto che siamo tutti “portatori di idee e proposte”, unendole diventano la grande forza ideale e politica di un’Associazione che gode di stima e credibilità oggi, ma che domani può solo migliorare.
Su queste basi confermo la mia totale disponibilità alla prosecuzione del lavoro portato avanti fino ad oggi ed eventualmente a migliorarlo, nella consapevolezza che chi si è proposto alla guida della Federazione Nazionale degli Agenti Raccomandatari Marittimi siano persone con altissime qualità umane, politiche e professionali, che sapranno ben operare e tenere alto il buon nome della nostra amata Associazione di imprenditori del mare.
Gian Carlo Acciaro
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