La d’Amico Dry conferma: ceduta la nave Cielo di Cartagena
La shipping company irlandese d’Amico Dry, controllata del gruppo italiano d’Amico Società di Navigazione, ha ceduto la moderna nave handysize bulk carrier Cielo di Cartagena. Indiscrezioni di mercato parlano di una vendita a interessi greci (Seven Seas) al prezzo di circa 13,5 milioni di dollari con consegna prevista per il prossimo mese di agosto. Il […]
La shipping company irlandese d’Amico Dry, controllata del gruppo italiano d’Amico Società di Navigazione, ha ceduto la moderna nave handysize bulk carrier Cielo di Cartagena. Indiscrezioni di mercato parlano di una vendita a interessi greci (Seven Seas) al prezzo di circa 13,5 milioni di dollari con consegna prevista per il prossimo mese di agosto.
Il gruppo d’Amico a SHIPPING ITALY ha fatto sapere quanto segue: “Confermiamo l’operazione, ma non desideriamo divulgare altre informazioni a causa di una clausola di riservatezza. La Cielo di Cartagena, Handy Open Hatch Box Shaped di 39.202 tonnellate di portata lorda (cantiere Yangfan, 2015) di proprietà di d’Amico Dry d.a.c. era stata espressamente ordinata per impiego a terzi con contratto di bare boat che prevedeva opzione d’acquisto durante il periodo di noleggio e obbligo d’acquisto alla fine dello stesso da parte del noleggiatore”. La d’Amico poi ancora aggiunge: “La vendita della nave fa parte oggi di un block deal/settlement con il noleggiatore che ha richiesto di terminare il contratto di bare boat in anticipo alla sua scadenza contrattuale. Questa operazione non ha quindi nessun impatto sul bilancio di d’Amico Dry”.
In effetti il gruppo armatoriale guidato dai cugini Cesare e Paolo d’Amico ancora nell’ultimo bilancio d’esercizio disponibile (quello del 2018) specificava che “il contratto di bare boat stipulato con parti terze per la nave Cielo di Cartagena per un periodo di 8 anni con obbligo d’acquisto” era “esercitabile a partire dal quarto anno di noleggio”. Oltre a ciò specificava: “In sostanza il contratto (di noleggio, ndr) è paragonabile a un leasing finanziario dove la società del Gruppo (d’Amico, ndr) agisce come finanziatore. La società terza, inoltre, ha provveduto al pagamento di una rata iniziale di 4 milioni di dollari in acconto sul prezzo futuro”.