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Il porto di Ancona limita i danni nei primi sei mesi del 2020
Arrivano altri dati aggiornati sull’impatto dell’emergenza sanitaria di coronavirus sull’andamento dei traffici nel porto di Ancona. Nel primo semestre 2020, le merci hanno registrato un calo contenuto rispetto alle previsioni: i traffici commerciali hanno sempre avuto continuità anche durante il periodo del lockdown e grazie agli operatori dello scalo dorico, che hanno sempre lavorato, è […]
Arrivano altri dati aggiornati sull’impatto dell’emergenza sanitaria di coronavirus sull’andamento dei traffici nel porto di Ancona.
Nel primo semestre 2020, le merci hanno registrato un calo contenuto rispetto alle previsioni: i traffici commerciali hanno sempre avuto continuità anche durante il periodo del lockdown e grazie agli operatori dello scalo dorico, che hanno sempre lavorato, è stato garantito il rifornimento a tutto il territorio dei beni necessari come farmaci, alimentari e altri prodotti.
Le merci ro-ro hanno registrato un calo del -18,7% da gennaio a giugno, rispetto allo stesso semestre del 2019, passando da 2.246.172 a 1.826.622 tonnellate, mentre è rimasto praticamente stabile l’andamento delle merci nei container (-0,8%), passato da 613.471 a 608.719 tonnellate. Per quanto riguarda i container, i Teu sono passati da 82.853 a 78.056, in calo del 5,8%, con gli armatori che stanno continuando a ottimizzare la gestione dei container vuoti. Il numero dei tir e dei trailer è sceso del 14%, passando da 71.082 a 61.106. Le toccate nave complessive sono state 610 nel primo semestre 2020 rispetto alle 774 del primo semestre 2019, 164 in meno (-21%).
Una discesa dovuta in prevalenza al calo del numero dei traghetti proprio per il fermo della circolazione dei passeggeri e la conseguente riduzione delle corse da parte degli armatori. I traghetti hanno comunque continuato ad attraccare nel porto dorico garantendo il traffico commerciale con Grecia (sempre operativi i traghetti ma solo per gli autisti a bordo dei camion e per le persone che dovevano rientrare nello Stato di residenza), Croazia (il collegamento della Jadrolinija è ripreso il 15 giugno dopo essere stato completamente interrotto dal 10 marzo al 26 aprile: la Snav, è ripartita solo il 25 giugno) e Albania (la Adria Ferries ha sospeso il collegamento con l’Albania dal 4 aprile al 7 maggio). I mezzi pesanti, con a bordo gli autisti, hanno sempre potuto imbarcarsi e sbarcare per gli scambi commerciali.
Forte, come previsto, la diminuzione del traffico passeggeri: -71,8%, a causa del blocco totale della mobilità delle persone da marzo a giugno. I passeggeri complessivi sono stati 97.189 nel primo semestre 2020 rispetto ai 344.476 del primo semestre 2019. Le crociere hanno subìto il fermo totale a livello mondiale ed è veramente arduo che la stagione possa riprendere nel 2020. Si spiega così il crollo del 95% dei crocieristi nel porto di Ancona nel primo semestre di quest’anno: 1.364 persone, per due uniche toccate effettuate nei mesi di gennaio e febbraio, rispetto ai 27.077 dei primi sei mesi del 2019.
“Il bilancio dei primi sei mesi è fatto di luci e ombre” spiega Rodolfo Giampieri, presidente dell’Autorità di sistema portuale di Ancona. “A una contenuta diminuzione del traffico merci fa da contraltare un forte e inevitabile calo del traffico passeggeri, determinato dal blocco della mobilità delle persone a livello internazionale. Le prenotazioni che, negli anni scorsi, erano già numerose a marzo, stanno iniziando soltanto in queste settimane. Dal 1 luglio, stiamo notando una timida ripresa del traffico passeggeri per la riapertura effettiva delle frontiere”. L’Autorità di sistema portuale, aggiunge il presidente, “utilizzerà ogni strumento di sostegno alle imprese che stanno vivendo un momento di mercato particolarmente difficile. Un porto internazionale, che vede una riduzione così seria del traffico passeggeri, influisce inevitabilmente anche sulla ricchezza diffusa che il movimento di persone crea sul territorio”.