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Chiesto il processo dei vertici del porto di Ravenna per il caso della Berkan B
Per Daniele Rossi e Paolo Ferrandino, rispettivamente presidente e segretario generale della port authority di Ravenna, è stato chiesto dal pubblico ministero il rinvio a processo per il caso del relitto della nave Berkan B semiaffondata nello scalo romagnolo. Lo si apprende da fonti di stampa locale che riportano come la procura abbia infatti chiesto […]
Per Daniele Rossi e Paolo Ferrandino, rispettivamente presidente e segretario generale della port authority di Ravenna, è stato chiesto dal pubblico ministero il rinvio a processo per il caso del relitto della nave Berkan B semiaffondata nello scalo romagnolo.
Lo si apprende da fonti di stampa locale che riportano come la procura abbia infatti chiesto il rinvio a giudizio per inquinamento ambientale delle due figure apicali dell’AdSP. Rispetto all’avviso di conclusione indagine, è stata dunque stralciata la posizione del dirigente amministrativo Fabio Maletti. Analogo stralcio in vista di archiviazione, ma prima delle notifica del fine inchiesta, aveva riguardato due persone legate alla proprietà dello scafo.
Lo scorso ottobre già il tribunale del Riesame di Bologna che aveva sospeso i provvedimenti interdittivi in capo a presidente e segretario generale, avevano sottolineato che si era in presenza di un quadro indiziario grave.
Due in particolare gli aspetti analizzati: la posizione di garanzia rivestita da entrambi, cioè l’obbligo giuridico a impedire un evento, e le rispettive competenze. Nell’ordinanza erano stati vagliati anche altri aspetti determinanti: il reato di inquinamento ambientale, che per i giudici del Riesame era contestabile pure in aree circoscritte come appunto quella del relitto della Berkan B delimitata dalle panne, e le competenze, che sempre secondo l’ordinanza erano state correttamente inquadrate dall’accusa nell’Autorità Portuale e non nell’Autorità Marittima, al contrario di quanto sostenuto dalle difese.
A proposito della nave semiaffondata, per il recupero del relitto si attende solo il via libera della Conferenza dei Servizi. Lo ha fatto sapere l’Autorità Portuale che sta programmando l’intervento per agosto, affidando i lavori alla Micoperi che si è rivelata vincitrice del bando di gara. Fra gli 8 e i 9 milioni il costo previsti dell’operazione. La tecnica utilizzata dovrebbe essere similare a quella già sperimentata tecnica con la quale Micoperi raddrizzò la Costa Concordia all’isola del Giglio.