Ipotesi di intermodalità fluvio-marittima a Civitavecchia per nuovo traffico di Ccs
E’ iniziato, presso la banchina 24 del porto di Civitavecchia, un nuovo traffico in esportazione di combustibile solido secondario (Css) proveniente dalla selezione meccanica dei rifiuti. Lo ha reso noto la locale port authority precisando che le operazioni di imbarco del carico, arrivato via terra, hanno preso avvio mercoledì con l’arrivo in porto dell’unità navale […]
E’ iniziato, presso la banchina 24 del porto di Civitavecchia, un nuovo traffico in esportazione di combustibile solido secondario (Css) proveniente dalla selezione meccanica dei rifiuti. Lo ha reso noto la locale port authority precisando che le operazioni di imbarco del carico, arrivato via terra, hanno preso avvio mercoledì con l’arrivo in porto dell’unità navale Else e termineranno nella giornata di sabato.
In generale, la destinazione delle unità navali è verso i porti del Nord Europa, con particolare riferimento a Paesi quali la Danimarca, la Svezia e la Germania. I rifiuti selezionati e imballati appartenenti alla categoria “non pericolosi” provengono da soggetti imprenditoriali della Regione Lazio. Le operazioni di imbarco sono svolte dalla Impresa Portuale di Civitavecchia mentre il traffico commerciale è gestito dall’Agenzia Marittima Revello.
“Le tonnellate movimentate, a regime – spiega il Presidente dell’AdSP, Francesco Maria di Majo – dovrebbero attestarsi intorno alle 2.500 mensili, con una frequenza parimenti mensile di arrivo dell’unità navale. Ma il quantitativo potrebbe crescere con l’ingresso di ulteriori operatori commerciali che, da tempo, hanno avviato le istanze a questa amministrazione. Caricata su mezzi pesanti, la merce arriva in sacconi di ecoballe già confezionate, con almeno otto strati di filmatura che la rendono assolutamente non percolante. Così compattata, è, inoltre, preservata da qualsiasi tipo di urto o danneggiamento fortuito. Di concerto con le amministrazioni interessate, stiamo valutando la possibilità di ridurre l’impatto sulla modalità stradale per i connessi fattori di rischio quali la sinistrosità e l’inquinamento da idrocarburi. Una possibilità potrebbe essere offerta dalla navigabilità del Tevere con imbarcazioni (bette – chiatte) in grado di trasportare piccole ma significative quantità di Css e raggiungere il nostro scalo con il successivo attraversamento del tratto marittimo da Fiumicino/Ostia e operare, in transhipment, nel porto di Civitavecchia”.
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