De Micheli minimizza gli attacchi genovesi: “Code solo per i porti. Ora la situazione è normale”
“La gente ha subito una narrazione che non è vera. Le code c’erano solo in prossimità delle attività portuali”. Questo è uno dei passaggi più significativi e al tempo stesso contestati del discorso che la ministra dei trasporti, Paola De Micheli, ha tenuto durante l’incontro presso la prefettura di Genova con i rappresentanti del comitato […]
“La gente ha subito una narrazione che non è vera. Le code c’erano solo in prossimità delle attività portuali”.
Questo è uno dei passaggi più significativi e al tempo stesso contestati del discorso che la ministra dei trasporti, Paola De Micheli, ha tenuto durante l’incontro presso la prefettura di Genova con i rappresentanti del comitato ‘Salviamo Genova e la Liguria’ di cui fanno parte (fra le altre associazioni) anche Spediporto, Assagenti, Assiterminal, Trasportounito Liguria, Confindustria Genova, CNA Genova e Liguria, Confetra Liguria e Fai-Conftrasporto Genova.
Secondo quanto riportato a SHIPPING ITALY da alcune fonti che hanno preso parte all’incontro la De Micheli ha esordito dicendo di aver seguito in prima persona nel quotidiano i problemi delle infrastrutture in Liguria. “La rabbia nelle vostre parole voglio siano un motivo di incontro” ha detto, aggiungendo a proposito del blocco delle crociere che “è un tema comune a tutta Italia”.
Entrando più nel dettaglio delle risposte che le categoria si aspettavano da lei ha aggiunto: “Abbiamo un programma puntuale sulla riapertura dei cantieri e procederemo alla nomina di commissari per seguire con attenzione le opere più importanti come Terzo Valico, Pontremolese, diga del porto, ecc. Vogliamo aprire il cantiere della Gronda. Il piano di investimenti per la liguria è una cosa molto seria e importante”. Il riferimento è evidentemente al piano Italia Veloce di cui già si conoscevano i contenuti e le opere inserite.
La De Micheli ha poi proseguito il suo discorso affermando: “Il tema del turismo colpisce anche qui tutta Italia non solo la Liguria. Quello che è non era evitabile, non era possibile sottrarsi alle ispezioni e alle attività di messa in sicurezza. C’è stata una nuova circolare dopo quella del 1967 per aggiornare i parametri di sicurezza. Ora sarà il Mit a poter programmare gli interventi, il livello di rischio era troppo elevato. Il mio punto di vista è che davanti alla sicurezza non viene niente, la mia coscienza mi ha detto di intervenire e così ho fatto”.
Poi ancora: “Abbiamo avviato una fase di controlli e ispezioni, tutti i cantieri sotto Covid hanno subito rallentamenti. Ma ciononostante il livello di pericolosità era così alto da non potermi sottrarre anche ai disagi. Ci sono stati 10 giorno di ordinaria follia, con code di oltre 10 km da ogni parte e 100 cantieri, 70 di Aspi e 30 di Gavio contemporaneamente”.
Arriva dunque il punto del discorso che meno è piaciuto ai rappresentanti del comitato e delle associazioni di categoria: “L’effetto peggiore è stato con il porto di Genova che ha subito i danni maggiori. La gente ha subito una narrazione che non è vera. Le code c’erano solo in prossimità delle attività portuali”. Per la ministra, dunque, i disagi sulla rete autostradale ligure si sarebbero limitati solo ai tratti che collegano la rete autostradale alle banchine.
Per la ripresa economica serve ora una buona campagna di marketing e comunicazione secondo l’esponente di Governo: “Le ispezioni continueranno – ha detto – per le segnalazioni di maggiore pericolosità, ci vuole una grande campagna di informazione. Oggi la Liguria è raggiungibile, quindi Aspi deve promuovere una migliore informazione. Il problema del turismo è uguale in tutto il Paese, le disdette sono uguali in tutta Italia”.
Fin qua praticamente nessuna risposta (o comunque spiegazioni poco rassicuranti) ai quattro specifici quesiti posti dalle categorie nei giorni scorsi. A proposito della vertenza e del ‘Fondo Liguria’ chiesto dall’autotrasporto e dalle associazioni di categoria dello shipping “dobbiamo come Governo fare delle valutazioni di natura comparativa” è stata la replica. “Dobbiamo monitorare sulla pianificazione, dobbiamo aprire i cantieri in maniera coerente con le risultanze delle ispezioni”.
Il prefetto farà avere alle categorie coinvolte gli interventi che si faranno a seguito delle ispezioni. “Cercheremo di fare una campagna pro turismo in Liguria” è il messaggio conclusivo della ministra De Micheli che lascia insoddisfatti gli stakeholder dell’economia marittima e portuale regionale.
Trasportounito ha commentato l’incontro con la ministra dicendo: “Narrazione, questo il termine usato nei nostri confronti dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli. Un termine inaccettabile” precisa il coordinatore ligure Giuseppe Tagnochetti. “I nostri autotrasportatori non sono scesi in piazza per raccontare favole, la narrazione è un vizio della politica più deteriore e non rientra nel patrimonio di chi lavora e di lavoro fallisce”. Secondo il portavoce di Trasportounito le dichiarazioni del Ministro, che ha parlato di disagi circoscritti a una decina di giorni, non sono neppure narrazioni. Sono “falsità documentate e documentabili che in quanto tali vanno respinte al mittente”.
Questa la conclusione di Tagnocchetti: “Gli autotrasportatori per riprendere lavoro e garantire produttività, insieme con tutte le categorie che i danni hanno subito, d’ora in avanti lotteranno per i loro diritti, primo fra tutti quello al lavoro. E questa non è una narrazione”.
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER QUOTIDIANA GRATUITA DI SHIPPING ITALY