Porti, agenti e terminalisti da tutta Italia chiedono al Governo di far ripartire le crociere
Nelle scorse ore, a poca distanza l’uno dall’altro, sono stati lanciati diversi appelli da parte di stakeholder pubblici e privati per chiedere al Governo di dare il via libera alla ripartenza delle crociere. In ordine temporale il primo a lanciare il proprio grido d’allarme è stato Pasqualino Monti, presidente dell’AdSP del Mare di Sicilia Occidentale […]
Nelle scorse ore, a poca distanza l’uno dall’altro, sono stati lanciati diversi appelli da parte di stakeholder pubblici e privati per chiedere al Governo di dare il via libera alla ripartenza delle crociere.
In ordine temporale il primo a lanciare il proprio grido d’allarme è stato Pasqualino Monti, presidente dell’AdSP del Mare di Sicilia Occidentale (Palermo, Termini Imerese, Trapani e Porto Empedocle), che ha detto: “Il Mezzogiorno non può permettersi di perdere anche le crociere. Ulteriori rinvii nel via libera alle crociere nei porti italiani annienterebbero la stagione crocieristica 2020, posticipando alla primavera del 2021 la ripresa di un mercato che sarà condannato a subirà danni, diretti e indotti, insanabili”.
Monti poi ha aggiunto: “Ci rivolgiamo in particolare al Ministro della Salute, Roberto Speranza, nella convinzione che i ritardi, anche nella definizione di una data per la riapertura dei porti al mercato crocieristico, non siano frutto di una scelta deliberata, bensì una sommatoria di problemi che il Ministero della Salute si trova ad affrontare in questa fase delicatissima di ripresa post emergenza Covid”. Per il presidente della port authority siciliana proprio “la riapertura, graduale e giustamente ispirata alla massima prudenza e al mantenimento dei più alti livelli di sicurezza nelle attività a terra, spiana oggi la strada per un’effettiva riattivazione delle crociere in partenza dai porti italiani”. Oltre all’indotto portuali e pr il terrritorio Monti si dice preoccupato anche per il lavoro di Fincantieri.
Anche Assiterminal è intervenuta chiedendo al Governo di approvare con urgenza il protocollo per far ripartire le crociere e l’economia del Paese. L’associazione ricorda che l’esecutivo, assieme a esperti del settore e operatori, sta lavorando da tempo alla redazione del ‘Protocollo sulle misure per la gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 a bordo delle navi da crociera’ e che il progetto “è pronto da settimane ed è condiviso con tutti gli interessati”. Assiterminal ha scritto: “Sentiamo forte quindi l’urgenza che questo protocollo venga approvato con celerità per consentire la ripresa delle crociere e con essa il lavoro e l’economia correlata. Servono tempi tecnici per organizzare una ripartenza in piena sicurezza ma soprattutto tempi certi per consentire ai terminal portuali e alle compagnie di navigazione per organizzare le strutture a terra e le navi. Ancor più c’è la necessità di poter richiamare finalmente al lavoro i lavoratori che hanno esaurito gli ammortizzatori sociali e ora chiedono a gran voce di tornare ad essere operativi”.
Anche il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale, Francesco Maria di Majo, è intervenuto affermando quanto segue: “Nel nostro porto le navi Costa e Msc sono ‘parcheggiate’ da mesi e la necessità che possano tornare a solcare le acque del Mediterraneo in tempi brevissimi si fa sempre più urgente”. Poi ha proseguito aggiungendo: “Il porto di Civitavecchia fin dall’inizio ha lavorato e si sta attrezzando per affrontare al meglio la ripartenza in totale sicurezza e nel pieno rispetto delle indicazioni dei Ministeri competenti contenute nei Protocolli sanitari elaborati. Il porto e l’indotto, che facevano affidamento sui circa 2,7 milioni di crocieristi tra transiti e turn around, nonché l’intero territorio, hanno già sofferto fin troppo a causa del blocco di un traffico così vitale. Un ulteriore rinvio dell’attività crocieristica determinerebbe danni ancora più ingenti e non più recuperabili. Nel porto di Civitavecchia il business delle crociere è diventato, negli anni, talmente importante che numerose aziende hanno focalizzato la loro attività proprio su tale settore acquisendo e sviluppando pratiche all’avanguardia. Se non si riprenderà quanto prima, tali professionalità e bagaglio di esperienze potrebbero disperdersi”.
Sulla stessa linea Asamar Lazio, l’associazione delle agenzie marittime del Lazio, che sostiene e rilancia in maniera decisa l’invito proveniente da Costa Crociere e Msc per far ripartire al più presto le crociere in Italia. “Far ripartire una nave significherebbe far ripartire tutta la filiera, agenzie marittime comprese” si legge in una nota. “Pur capendo la prudenza con la quale il Governo desidera affrontare il tema, è necessario che il decreto contenente le linee guida imposte dal Governo per la ripartenza delle crociere nel nostro Paese sia firmato al più presto perché, come hanno ribadito le compagnie crocieristiche, dal momento in cui il decreto sarà firmato dal Governo, saranno necessari 30 giorni per rendere operative le navi. Proprio questa ripresa parziale delle crociere in Agosto, auspicata da molti, potrebbe dare speranza alle agenzie marittime, agli innumerevoli fornitori locali, compagnie di bus, Ncc, alberghi, provveditori navali, agenzie di viaggi, doganalisti, guide ed accompagnatori turistici”.
Medesimi concetti espressi anche da Venezia Port Community, l’associazione che rappresenta i principali operatori portuali e turistici della laguna: “Il tempo delle parole si è esaurito – ha sottolineato Alessandro Santi, coordinatore della Community, nonché presidente dell’Associazione agenti marittimi veneziani – ed è ormai urgentissimo passare ai fatti, fissando subito una data per la ripartenza delle crociere, ferme qui a Venezia ormai dal novembre scorso”. Santi ha poi aggiunto: “La riapertura c’è stata per tutte le altre attività turistiche ma non per le crociere, nonostante siano stati predisposti i necessari protocolli di sicurezza ai tavoli tecnici nazionali ed esistano quindi tutte le precondizioni per operare in massima sicurezza”.