Genova Sampierdarena: ipotesi di un’unica banchina lineare lunga 3,2 chilometri
“Il progetto di fattibilità per la nuova diga del porto di Genova dovrebbe essere completato entro fine anno” ha annunciato Alberto Scotti, amministratore delegato di Technital, la società che guida il consorzio incaricato della progettazione di fattibilità ed economica dell’opera, intervenendo al convegno ‘La ripresa del porto di Genova. Due anni dopo il crollo del […]
“Il progetto di fattibilità per la nuova diga del porto di Genova dovrebbe essere completato entro fine anno” ha annunciato Alberto Scotti, amministratore delegato di Technital, la società che guida il consorzio incaricato della progettazione di fattibilità ed economica dell’opera, intervenendo al convegno ‘La ripresa del porto di Genova. Due anni dopo il crollo del ponte Morandi’.
“Il tema è l’allargamento del canale navigabile” ha spiegato. “A lavoro finito tutte le banchine di Sampierdarena avranno davanti a sé un minimo di 400 metri di mare contro i 160-170 metri. Un ampliamento enorme che consente la navigazione in sicurezza delle navi, le portacontainer da 400 metri e con qualche accorgimento in più anche quelle da 440 che si immagina possano entrare nel mercato”.
Ma lo spostamento più al largo della diga foranea potrà essere anche l’occasione per aumentare gli spazi a terra. “E’ stato immaginato il tombamento di tutte le darsene – ha aggiunto Scotti – la nuova diga può essere l’opportunità per creare una piastra lunga 3,2 chilometri e larga quasi 500 metri che diventa una cosa unica in Italia per uno scalo che non sia di transhipment. Questo, integrato con la viabilità interna e i collegamenti ferroviari consentirà uno sviluppo incredibile”.
L’opera, i cui lavori dovrebbero iniziare a novembre 2022 per concludersi a fine 2030, dovrebbe essere realizzata in due parti, la prima fase costerà “non meno di 600 milioni” e la seconda altri 300.
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