Le nuove navi della Guardia Costiera superano i test di autoraddrizzamento
Ha impiegato solo 5 secondi per autoraddrizzarsi di 360° gradi la prima delle 5 unità di tipo S.A.R. (Search and Rescue) CP 300 realizzata dal Cantiere Navale Vittoria, azienda veneta specializzata nella progettazione e realizzazione di imbarcazioni militari, paramilitari da lavoro, commerciali e da trasporto fino a 100 metri di lunghezza, per la Guardia Costiera italiana. L’unità, lunga circa 20 metri e larga 4,5 metri, che ha tra […]
Ha impiegato solo 5 secondi per autoraddrizzarsi di 360° gradi la prima delle 5 unità di tipo S.A.R. (Search and Rescue) CP 300 realizzata dal Cantiere Navale Vittoria, azienda veneta specializzata nella progettazione e realizzazione di imbarcazioni militari, paramilitari da lavoro, commerciali e da trasporto fino a 100 metri di lunghezza, per la Guardia Costiera italiana.
L’unità, lunga circa 20 metri e larga 4,5 metri, che ha tra le sue caratteristiche tecniche principali proprio la capacità di auto raddrizzarsi, ha superato così ieri pomeriggio, nelle acque del Canal Bianco adiacente allo stabilimento del Cantiere Navale Vittoria, il test di self righting e splash down condotto dal personale tecnico dell’azienda di Adria. Per la nuova nata del cantiere Vittoria e le quattro unità sorelle, commissionate nel 2016 e destinate alla Guardia Costiera principalmente per lo svolgimento delle operazioni di ricerca e soccorso in mare (valore complessivo dell’appalto 10 milioni e 450 mila euro), si sta concludendo la fase di allestimento. A questa segue la consegna prevista per il prossimo settembre.
Le future unità della Guardia Costiera italiana sono modernissimi mezzi in lega leggera di alluminio e, oltre ad essere auto- raddrizzanti, sono inaffondabili, hanno un pescaggio di 0,95 metri, sono in grado di raggiungere una velocità massima continuativa di 35 nodi e possono ospitare a bordo fino a 200 persone.
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