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Genova e Civitavecchia provano a inserire nuova diga e Darsena Grandi Masse nel Recovery Fund
I presidenti delle AdSP di Genova e di Civitavecchia, rispettivamente Paolo Emilio Signorini e Francesco Maria di Majo, hanno annunciato di voler candidare i loro più importanti progetti di sviluppo infrastrutturale per un co-finanziamento dal Recovery Fund euroepo. I primo lo ha fatto sapere in un’intervista a MF – Milano Finanza rispondendo come segue alla […]
I presidenti delle AdSP di Genova e di Civitavecchia, rispettivamente Paolo Emilio Signorini e Francesco Maria di Majo, hanno annunciato di voler candidare i loro più importanti progetti di sviluppo infrastrutturale per un co-finanziamento dal Recovery Fund euroepo.
I primo lo ha fatto sapere in un’intervista a MF – Milano Finanza rispondendo come segue alla domanda su dove la port authority troverà i (molti) soldi necessari per realizzare la nuova diga foranea del porto di Sampierdarena: “Abbiamo inviato a Palazzo Chigi le schede del progetto per farlo rientrare nel Recovery Fund con un finanziamento da 600 milioni”. A questo proposito Signorini ha poi aggiunto che, rispetto ad altre opere con cui competerà per aggiudicarsi i soldi europei, il porto di Genova ha “il vantaggio di star già completando il progetto di fattibilità tecnico-economica, affidata a Tecnital, che contiamo sia ultimato a breve. E la Commissione Europea chiede all’Italia proprio di presentare progetti che abbiano presentato almeno questo primo stadio. Puntiamo al lancio di un appalto integrato (progettazione e costruzione, ndr) per i primi mesi del 2021″.
Il presidente dell’AdSP del Mar Tirreno Centro Settentrionale, Francesco Maria di Majo, con una nota ha spiegato che, oltre ai fondi annunciati la scorsa settimana dal Ministero dei trasporti, hanno “richiesto ulteriori contributi a fondo perduto per un valore complessivo di circa 830 milioni di euro per il completamento dei Piani Regolatori dei tre porti. In particolare, la settimana scorsa, abbiamo presentato al Ministero le schede che dimostrano la maturità tecnica dei progetti infrastrutturali sviluppati negli ultimi circa 4 anni da questa amministrazione e, segnatamente, dall’area tecnica. Tali schede – prosegue di Majo – sono state trasmesse, per il tramite del MIT, a palazzo Chigi al fine di far rientrare i progetti nel Recovery Fund. Infatti, tra le condizioni della loro eleggibilità vi sono la possibilità della loro realizzazione entro il 2026 e il soddisfacimento dei criteri di cui alla proposta di Regolamento UE COM 202 n. 408 del 28.05.2020 che stabilisce le regole di erogazione dei finanziamenti del Recovery Fund, nonché gli obiettivi che devono perseguire i singoli progetti”.
La port authority laziale infine ha aggiunto che “tra tali obiettivi e nel predetto orizzonte temporale rientra anche il grande progetto della Darsena Energetica Grandi Masse che ha oggi ripreso vigore anche a seguito della anticipata dismissione della centrale dell’Enel e delle citate politiche di sviluppo della componente commerciale del porto di Civitavecchia a servizio del bacino di consumo romano; politiche fortemente sostenute dalla Regione Lazio coerentemente all’istituzione delle Zls”.