Dissequestrata dalla procura di Genova la nave ro-ro Bana (che è già in Turchia)
Ispezioni dei rappresentanti delle Nazioni Unite e della Marina Militare italiana a bordo, una cauzione da 20 mila euro, divieto di scalo in porti turchi prima di raggiungere Misurata, comunicazione delle coordinate ogni sei ore. Sono queste alcune delle condizioni che la nave libanese Bana dovrà rispettare dopo avere ottenuto il dissequestro dalla procura di […]
Ispezioni dei rappresentanti delle Nazioni Unite e della Marina Militare italiana a bordo, una cauzione da 20 mila euro, divieto di scalo in porti turchi prima di raggiungere Misurata, comunicazione delle coordinate ogni sei ore. Sono queste alcune delle condizioni che la nave libanese Bana dovrà rispettare dopo avere ottenuto il dissequestro dalla procura di Genova.
L’unità ro-ro, che all’epoca dei fatti si chiama Sham 1, era stata fermato al terminal IMT del porto del capoluogo ligure lo scorso febbraio per un sospetto traffico di armi dalla Turchia alla Libia. Il comandante Joussef Tartoussi, libanese, 55 anni, era stato arrestato e altri quattro membri dell’equipaggio indagati.
L’inchiesta della procura genovese era partita dalle dichiarazioni di un ufficiale del cargo che aveva raccontato di aver visto cingolati e armi nella stiva sorvegliati da militari turchi. Il marittimo vive ora in una località protetta dopo avere chiesto asilo politico. L’ufficiale era stato sentito più volte dagli investigatori della Digos, della polizia di frontiera e della capitaneria di porto, coordinati dai pm della Dda Marco Zocco e Maria Chiara Paolucci.
L’uomo aveva detto che il cargo avrebbe trasportato mezzi dotati di radar e jeep con cannoni anticarro, ma anche mitra, cannoni e razzi. Il carico degli armamenti, in violazione del cessate il fuoco, sarebbe stato fatto nel porto turco di Mersin con una deviazione non prevista dalla rotta. Il marittimo ha anche svelato che i militari turchi, alcuni forse dei servizi segreti, avrebbero detto all’equipaggio di mentire sulla sosta in Libia: quello scalo, gli sarebbe stato “suggerito”, era dovuto a una avaria.
I viaggi del cargo sarebbero stati almeno tre. Il materiale bellico imbarcato nel porto turco sarebbe stato scaricato a Tripoli. Per la procura genovese ci sarebbe stata anche una matrice “politica” della Turchia.
Secondo Marine Traffic e Vesselfinder la nave si trova attualmente ad Aliaga, in Turchia, e gli ultimi porti scalati a fine giugno erano stati Beirut, Tripoli e Sur in Libano.
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