ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER QUOTIDIANA GRATUITA DI SHIPPING ITALY
Martinoli all’Italia: “Lo Stato aiuti traghetti e cantieri navali”
Roberto Martinoli, attuale amministratore delegato della compagnia crocieristica di lusso Silversea (gruppo Royal Caribbean) ed ex vertice di Grandi Nevi Veloci negli anni precedenti (oltre a un lungo trascorso in Carnival), ritiene che l’Italia debba aiutare con qualche forma di sussidio pubblico il business dei traghetti. Intervenendo come relatore al webinar organizzato da Studio legale […]
Roberto Martinoli, attuale amministratore delegato della compagnia crocieristica di lusso Silversea (gruppo Royal Caribbean) ed ex vertice di Grandi Nevi Veloci negli anni precedenti (oltre a un lungo trascorso in Carnival), ritiene che l’Italia debba aiutare con qualche forma di sussidio pubblico il business dei traghetti.
Intervenendo come relatore al webinar organizzato da Studio legale Garbarino e Average Adjusting Partners, l’esperto manager ha detto: “Il Covid-19 ha avuto conseguenze gravi sui traghetti, un mercato che è sempre stato fondamentale per l’Italia. Come osservatore esterno posso dire che in questi ultimi anni il Governo ha completamente dimenticato questa attività mentre avrebbe il dovere di pensare a come rilanciarla dopo questa pensante crisi”. Secondo Martinoli lo stato in qualche modo “dovrebbe ristabilire le condizioni per cui le compagnie possano tornare a operare con profitto anche perché, diversamente dalle crociere, non vengono da anni di grandi utili. Quale migliore occasione di questa per rilanciare il settore e sostenere i cantieri?”.
L’ex vertice di Gnv ha sottolineato che le navi ro-pax svolgono un ruolo fondamentale sia per il trasporto di persone che di merci e in Italia esistono cantieri “in grado di costruire le i traghetti del futuro. Ma il settore ha bisogno di essere aiutato così come avviene nei paesi che circondano l’Italia, in primis in Nord Europa”.
Parlando invece di crociere, il numero uno di Silversea ha raccontato i momenti più critici vissuti durante la fase acuta dell’emergenza pandemica quando hanno dovuto ad esempio noleggiare aerei passeggeri per rimpatriare passeggeri in Australia, in Europa e negli Stati Uniti. Per riportare a casa gli equipaggi, invece, sono state utilizzate direttamente le navi visto che intanto non potevano comunque operare. Al momento dello scoppio della pandemia Silversea aveva in attività 6 navi su 8 mentre attualmente solo una, noleggiata a un soggetto terzo, è operativa mentre le altre sono ferme.
Rivolgendo lo sguardo al futuro secondo Martinoli “negli Stati Uniti servirà ancora un po’ di tempo prima della ripartenza perché sono ancora indietro con la condivisione e approvazione dei protocolli. In Europa, invece, osserviamo che Msc e Costa, così, come Tui, Aida e Ponant stanno ripartendo. In ogni caso la ripartenza del comparto crocieristico sarà lenta e progressiva”.