Trasporto ro-ro di merci pericolose da Piombino: Tuscany Lines vuole vederci chiaro
Dietro al diniego a operare la rotta ro-ro fra Piombino e Portoferraio per il trasporto di merci pericolose comunicato lo scorso 23 luglio dalla capitaneria di porto alla compagnia di navigazione Tuscany Lines (brand controllato da Forti Yachting Partners) non c’è solo una (forse) difforme interpretazione delle norme sul Registro Internazionale. Non è chiaro se […]
Dietro al diniego a operare la rotta ro-ro fra Piombino e Portoferraio per il trasporto di merci pericolose comunicato lo scorso 23 luglio dalla capitaneria di porto alla compagnia di navigazione Tuscany Lines (brand controllato da Forti Yachting Partners) non c’è solo una (forse) difforme interpretazione delle norme sul Registro Internazionale. Non è chiaro se e in che modo le due cose possano essere fra loro correlate ma potrebbe esserci una presunta restrizione del mercato verso un nuovo entrante. Quantomeno a giudicare da alcuni documenti che SHIPPING ITALY ha potuto visionare e che sono firmate proprio dalla società che ha da poco avviato i propri collegamenti marittimi tra isola d’Elba e il continente per il trasporto di prodotti infiammabili, esplosivi, rottami e rifiuti.
A inizio settembre un’ordinanza del Tar della Toscana ha sospeso gli effetti di un diniego a operare che la Capitaneria di porto di Piombino aveva comunicato via mail a luglio e ha inoltre rinviato la discussione di merito sul caso a marzo del 2021.
Quella dello scorso 8 settembre non era la prima, però, ma la seconda ordinanza del Tar Toscana sul caso, perché già il 24 luglio il tribunale amministrativo regionale si era espresso a favore di Tuscany Lines (Forti Yachting Partners) autorizzandola a proseguire il collegamento marittimo avviato: “L’interruzione del servizio di trasporto carburanti operato dalla Società ricorrente – si legge nell’ordinanza – sembra arrecare un grave pregiudizio alla medesima ricorrente e alla collettività e che la sospensione degli effetti dell’impugnata nota, fermo restando il mantenimento di tutte le prescrizioni di sicurezza per ciascun viaggio, non sembra pregiudicare il pubblico interesse”. Semaforo verde al nuovo entrante dunque.
Cos’altro possa celarsi dietro a questa storia lo rivela poi la richiesta di accesso agli atti inviata in data 8 agosto da Forti Yachting Partners alla AdSP del Mar Tirreno Settentrionale, alle Capitanerie di porto di Livorno, Piombino e Portoferraio, ai Vigili del Fuoco e alla società Chemical Controls. Nel documento, firmato da Simona Bastianelli in qualità di amministratore unico della società Forti (Tuscany Lines), vengono menzionate possibili “disparità di trattamento in rispetto alle normative vigenti, o di eventuali omissioni in materia di rilascio autorizzazioni trasporto merci pericolose 303/14 e nulla osta AdSP Mar Tirreno Settentrionale con parere del chimico di porto/prescrizione Guardia Fuochi Vigili del Fuoco, rilasciate alla società IBLA Ferries per la M/N Lampomare Tre”.
Secondo quanto ricostruito da SHIPPING ITALY la società Tuscany Lines intende vederci chiaro in particolare sul modo d’agire dell’operatore incumbent Ibla Ferries, attivo da molti anni su quella tratta con lo stesso tipo di servizio e appunto con la nave Lampomare Tre, perché il sospetto è che svolga il servizio di imbarco, sbarco e trasporto di camion cisterna non sempre alla presenza dei Guardia Fuochi in banchina come prevede invece il Regolamento per il transito e la sosta delle merci pericolose nel porto di Piombino del 2006.
Non a caso nella richiesta di accesso agli atti Forti Yachting Partners chiede “di conoscere, ciascuno per le proprie competenze, l’esistenza, prendere visione ed estrarne copia, dei Nulla
Osta di autorizzazione AdSP MTS, Parere del Chimico del Porto relativo alle operazioni effettuate dalla M/N Lampomare TRE; copia disponibilità dei Vigili del Fuoco alla vigilanza durante lo sbarco di merci pericolose dalla M/N Lampomare TRE e relativa copia dei pagamenti effettuati, per il periodo 1 giugno 31 luglio 2020”.
La società Ibla Ferries ha sede a Portoferraio ed è controllata da Rossana Galletti e Luisa Lanera.
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