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Franza (Caronte & Tourist) denuncia le difficoltà di avere a Tremestieri un deposito Gnl per il traghetto Elio (AGGIORNATO)
Vincenzo Franza, amministratore delegato di Caronte&Tourist, esce allo scoperto per denunciare l’impossibilità a realizzare un piccolo deposito di gas naturale liquefatto nel porto di Tremestieri funzionale all’operatività del traghetto dual fuel Elio attivo nello Stretto di Messina. Nella premessa del so intervento dice: “Abbiamo sempre sostenuto che chi fa impresa dovrebbe avvertire su di sé […]
Vincenzo Franza, amministratore delegato di Caronte&Tourist, esce allo scoperto per denunciare l’impossibilità a realizzare un piccolo deposito di gas naturale liquefatto nel porto di Tremestieri funzionale all’operatività del traghetto dual fuel Elio attivo nello Stretto di Messina.
Nella premessa del so intervento dice: “Abbiamo sempre sostenuto che chi fa impresa dovrebbe avvertire su di sé una responsabilità aggiuntiva per il territorio e la collettività. E che questa responsabilità andrebbe oggi declinata in senso ancora più ampio, perché è anche dell’ambiente che oggi dobbiamo prenderci cura. Ecco perché C&T valuta con grande interesse e favore la costituzione o la riconversione delle flotte aziendali – navi o tir che siano – da gasolio a gas naturale liquido”.
Intervenendo a Catania alla cerimonia di inaugurazione del primo impianto di distribuzione di Gnl in Sicilia, ha poi aggiunto: “Abbiamo scelto da anni – primi armatori in Sicilia – la via del trasporto ecosostenibile, avviando un percorso che, fatto di interventi su carene e motori, di formazione del personale e di collaborazioni con associazioni ambientaliste, si è compiuto mettendo in linea nello Stretto la Elio, ammiraglia del gruppo e prima nave traghetto nel Mediterraneo che può essere alimentata anche a Gnl”.
Franza entra poi nel vivo della questione spiegando che “oltre due anni fa, come Caronte & Tourist, chiedemmo di poter realizzare nell’approdo di Tremestieri (da cui transitano i tir che traghettano sullo Stretto di Messina) un distributore di Gnl per veicoli terrestri, dotato di un piccolo (100 metri cubi) deposito che avrebbe anche costituito una riserva a servizio della Elio. Poche settimane fa, dopo lunghi scambi epistolari dal tono pirandelliano, passando per motivazioni successivamente smentite e spericolate giravolte logico-argomentative, l’AdSP dello Stretto ha preannunciato – per l’ennesima volta – il rigetto dell’autorizzazione alla realizzazione, con l’inedita e inaudita motivazione di voler affidare uno studio di fattibilità per valutare l’eventuale futura realizzazione di un ‘mega-deposito’ costiero di Gnl da 10.000 mc prevista per la prima volta dal Piano Ooperativo Triennale approvato qualche settimana prima!”.
Una previsione che, secondo il vertice di Caronte&Tourist, nulla ha a che vedere con un distributore di Gnl a servizio di chi si dirige al traghettamento con solo 100 mc di deposito. “Insomma una raffinata forma di blocco burocratico: impedisco di far 100 subito perché forse farò uno studio per valutare se possibile realizzare 10.000 da un’altra parte!” commenta Franza. “Naturalmente il merito della vicenda sarà dipanato in altre sedi, ma a oggi il risultato è che la Elio e i tir continuano ad avere problemi di approvvigionamento, poiché manca a Messina un distributore di Gnl con deposito, e lo stesso problema avranno evidentemente le altre unità che abbiamo già in cantiere o in progetto, anch’esse a propulsione green”.
L’armatore siculo passa infine a commentare lo scenario regionale: “Tutto ciò fa riflettere ancora di più sulla validità della scelta di un’Autorità Portuale svincolata da logiche di integrazione in un sistema regionale di gestione unitaria e organica delle politiche di trasporti e logistica. Né è possibile d’altra parte sottacere – ha concluso Franza – che la Regione Siciliana ha deciso di puntare sul Gnl per la propulsione delle nuove navi in fase di avanzata progettazione per l’utilizzo nel collegamento con le isole minori. In questa prospettiva non pare sufficiente che la stessa abbia assunto una posizione critica nei confronti dell’AdSP dello Stretto, non nominando il proprio rappresentante negli organismi di quell’amministrazione e impugnando la nomina del presidente”.
Considerando che “il porto di Tremestieri è regionale” il numero uno di Caronte & Tourist confida “in un intervento di alto spessore politico che rimetta ordine in tale intricatissima vicenda, ripristinando meccanismi di programmazione e gestione nei quali i territori rappresentati siano dotati di capacità d’incidenza proporzionale al loro peso specifico”.
Via Facebook è arrivata la risposta del presidente dell’AdSP dello Stretto, Mario Mega, che ha detto: “Sono ben consapevole che l’AdSP dello Stretto deve trovare soluzioni per consentire al più presto il rifornimento della nave a Gnl del gruppo Caronte & Tourist ma la nostra preoccupazione deve anche riguardare le migliaia di navi che attraversano lo Stretto di Messina e le moltissime navi da crociera che potrebbero trovare nella pronta disponibilità di rifornimento di questo tipo di carburante una ragione in più per frequentare i porti dello Stretto e quindi generare maggiori flussi turistici sui territori retrostanti. Per non parlare – ha aggiunto Mega – del grande mercato dell’autotrasporto stradale siciliano che potrebbe ben utilizzare tutti gli incentivi statali per riconvertire le proprie flotte e per acquisire vantaggi competitivi nei confronti dei territori del nord, se solo si rendesse disponibile, come speriamo di fare noi, l’alimentazione di una rete di distributori stradali oggi praticamente inesistente”.
Il presidente dell’AdSP parla di “Una grande opportunità di sviluppo, sia per i porti che per i territori, che però deve essere giocata all’interno di un progetto di sistema e di un quadro di azione unitario che migliori complessivamente la qualità dell’ambiente e che soprattutto lo rispetti, consentendo al maggior numero di imprenditori di poter beneficiare delle nuove infrastrutture e servizi. Forse questa è la differenza di visione che mi viene contestata ma che mi sento di confermare totalmente convinto da sempre che siano i territori a doversi autodeterminare, nel libero confronto e nella leale collaborazione amministrativa di tutti gli Enti, a qualsiasi livello interessati (AdSP dello Stretto compresa), guardando all’interesse collettivo anche quando questo a volte non coincide con quello dei singoli”.