Nuovi spazi e banchine nel porto di Ancona per navi ro-pax e merci varie
Prosegue la trasformazione del porto di Ancona, orientata a comporre il puzzle per il futuro dello scalo e per la sua crescita. L’Autorità di sistema portuale ha reso noto che il Comitato di gestione ha approvato il 29 settembre l’adeguamento tecnico funzionale all’attuale Piano regolatore portuale per la destinazione delle banchine 19, 20 e 21 […]
Prosegue la trasformazione del porto di Ancona, orientata a comporre il puzzle per il futuro dello scalo e per la sua crescita. L’Autorità di sistema portuale ha reso noto che il Comitato di gestione ha approvato il 29 settembre l’adeguamento tecnico funzionale all’attuale Piano regolatore portuale per la destinazione delle banchine 19, 20 e 21 del molo sud. È un’infrastruttura con una lunghezza complessiva di 420 metri e una superficie di 21.400 metri quadrati dove si possono accogliere i traffici di merci varie, passeggeri, ro-ro e ro-pax.
In una nota la port authority informa che la decisione parte dall’evoluzione dei traffici cerealicoli che, con il trascorrere degli anni, ha subìto nel porto di Ancona una profonda modifica. Lo stesso Comitato di gestione, con la delibera n. 31 del 27 giugno 2018, aveva deciso di destinare le aree delle banchine 19, 20 e 21, alla scadenza delle concessioni demaniali, a diverse funzioni portuali. Il Piano particolareggiato del porto del Comune di Ancona definisce, per le tre banchine, possibilità di ormeggio per: merci varie, portacontainer, carboniere-rinfuse, porta-granaglie, ro-ro, ro-pax.
Approfondite analisi sulle caratteristiche delle banchine e dei piazzali retrostanti, dopo la demolizione dei 46 silos che erano sull’area, hanno escluso la possibilità che le banchine possano sostenere carichi normalmente richiesti per la movimentazione della maggior parte delle merci. Dalle riflessioni dell’Autorità di sistema portuale sono state, inoltre, escluse tipologie merceologiche, ordinariamente ad alto impatto ambientale, incompatibili con la prossimità del tessuto urbano. Sulla destinazione d’uso, individuata dall’Autorità di sistema portuale per i traffici ro-ro, ro-pax e merci varie, il Comune di Ancona ha formalizzato, il 18 settembre, il “non contrasto” rispetto agli attuali strumenti di pianificazione urbanistica comunale.
L’atto del Comitato di gestione, a nemmeno sei mesi dal termine dei lavori di demolizione dei silos, consente di ipotizzare un’organizzazione flessibile di parte delle banchine portuali, a disposizione delle esigenze dello scalo e degli operatori. Le banchine 19, 20 e 21, per le loro caratteristiche, si prestano all’ormeggio di navi di medie dimensioni come i traghetti operativi nell’area extra Schengen.
“Questa ipotesi renderebbe così disponibili per le attività portuali ulteriori due accosti (sulle banchine 19, 20, 21) liberando per l’uso commerciale tre banchine, 8, 10, 11, con una funzione polmone per i picchi estivi di traffico ro-ro e ro-pax, in particolare per le linee stagionali, offrendo inoltre la possibilità di intercettare nuove linee commerciali. Strategicamente indispensabile recuperare banchine commerciali da mettere a disposizione degli operatori. Nelle valutazioni, l’ipotesi di spostamento ridurrebbe di circa 158 mila i chilometri percorsi l’anno da auto e tir all’interno del porto storico per le attività di imbarco e sbarco per i Paesi di destinazione, con una naturale diminuzione anche delle conseguenti emissioni” si legge nella nota dell’AdSP.
Nella visione generale un’altra importante opportunità sarà, alla banchina 7, quella di ormeggiare yacht di grandi dimensioni che transitano numerosi in Adriatico, per intercettare così una domanda crescente da parte di questo settore che ad oggi non trova soddisfazione sulle coste adriatiche italiane.
Rodolfo Giampieri, presidente dell’Autorità di sistema portuale, ha detto: “Questo progetto, sul quale si è lavorato da tempo, fa parte di una fase di ripartenza dello scalo che, pur segnato dal tremendo incendio, vuole mettere in campo tutte le energie positive indispensabili per reagire. Un progetto che recupera banchine per lo sviluppo commerciale e che guarda a una strategia futura che coniuga sviluppo e sostenibilità”.
Il comandante della Capitaneria di porto di Ancona, ammiraglio Enrico Moretti, ha poi aggiunto: “Il trasferimento delle navi traghetto provenienti dai Paesi extra Schengen presso le banchine 19-20-21 permetterà di allontanare dal centro cittadino i disagi connessi con il traffico veicolare in imbarco/sbarco, nonché con l’inquinamento acustico generato dai motori delle navi”.
Il segretario generale della port authority di Ancona, Matteo Paroli, in conclusione ha aggiunto: “L’esigenza di dare risposte ai bisogni degli operatori portuali in tempi rapidi ci ha indotto a utilizzare lo strumento dell’adeguamento tecnico funzionale che l’ultima riforma della Legge sui porti ha messo a disposizione per andare in tempi certi a modificare le destinazioni di funzione di banchine e aree portuali. Il coordinamento con la Capitaneria di porto e con l’Amministrazione comunale è stato essenziale al fine di completare il procedimento istruttorio in tempi estremamente contenuti e consentirci quindi adesso di poter affrontare in sede tecnica, di fronte al Consiglio superiore dei lavori pubblici, tutte le successive fasi di approvazione della variante”.
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