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Buona la prima del Mose anche per il traffico mercantile a porto Marghera
Oggi il sistema Mose si è alzato per la prima volta per proteggere Venezia dall’acqua alta, con un picco di circa 125-130 centimetri. Le operazioni sono iniziate nelle prime ore del mattino e sono rimaste alzate fino a metà pomeriggio ‘sbarrando’ alle tre bocche di porto il flusso tra il Mar Adriatico e la laguna. […]
Oggi il sistema Mose si è alzato per la prima volta per proteggere Venezia dall’acqua alta, con un picco di circa 125-130 centimetri. Le operazioni sono iniziate nelle prime ore del mattino e sono rimaste alzate fino a metà pomeriggio ‘sbarrando’ alle tre bocche di porto il flusso tra il Mar Adriatico e la laguna.
In città a Venezia c’è stata grande soddisfazione perché tutto ha funzionato secondo i programmi mentre c’era attesa per capire che impatto abbia avuto questa procedura sul traffico mercantile e quindi sulle attività a porto Marghera.
Nessuna criticità particolare è stata segnalata perché solo alcune navi hanno dovuto posticipare l’ingresso o l’uscita dallo scalo commerciale. “Le attività portuali sono state completamente sospese per 9 ore con circa 14 navi coinvolte, con conseguenti ritardi e danni economici. Già da domani sarà indispensabile e urgente trovare le soluzioni tecniche e operative migliori che consentano proprio al porto di continuare a svolgere quella funzione strategica essenziale che svolge per tutto il nord est e per Venezia” si legge in una nota di Venice Port Community.
Pino Musolino commissario straordinario della port authority veneziana, a SHIPPING ITALY ha detto: “Da veneziano tiro un grande sospiro di sollievo, dopo la grande paura dello scorso 12 Novembre. Adesso però va garantita la piena compatibilità con le funzioni e lo sviluppo del porto commerciale e industriale, per garantire crescita e futuro dell’intero territorio Veneto e non solo. Le proposte ci sono, a partire da quella di istituire attraverso regole apposite (e i finanziamenti necessari) il cosiddetto sistema di ‘porto regolato’, proposta da me depositata al Comitatone dello scorso novembre e anche in commissione trasporti al Senato”.
Musolino ha poi aggiunto che “tale proposta era peraltro stata la condizione che la Regione Veneto aveva posto alla Conferenza unificata per dare parere favorevole alla legge di riforma portuale del 2016. Le soluzioni sono quasi tutte già elaborate, si tratta di metterle in pratica e rendere l’intero sistema Mose – Porto – Salvaguardia – Città una macchina perfettamente funzionante, che garantisca prosperità e piedi asciutti a tutti i veneziani”.
Soddisfatti è stata espressa anche dagli agenti marittimi veneziani per bocca di Alessandro Santi, presidente Assoagenti Veneto, che ha così commentato la convivenza odierna fra Mose e attività del porto: “Esprimo soddisfazione perché anche a Venezia abbiamo capito che i tecnici, se ascoltati e supportati dalla spinta di un commissario (vedi esempio del ponte Morandi a Genova), possono fare la differenza e dare soluzioni e risposte efficaci”. Santi ha poi aggiunto: “Basta al ‘no’ a tutto e ‘sì’ a una politica che ascolti i tecnici. Stiamo lavorando per ottimizzare le procedure per ridurre al minimo le interferenze con il traffico del porto regolato”.
Appena poche settimane fa Venice Port Comunity era intervenuta pubblicamente per chiedere che la chiusure del Mose avvenga attraverso una cabina di regia che includa tutti i livelli di governo e che tenga conto delle esigenze legate anche alle attività economiche.