Autoproduzione: armatori e portuali ancora distanti sul regolamento presentato dal Mit
Venerdì a Roma presso il Ministero dei Trasporti e alla presenza della dirigente Speranzina Di Matteo, è stata presentata l’ultima bozza del regolamento ministeriale che interverrà a modificare lo svolgimento nei porti italiani dell’autoproduzione sulla scorta di quanto previsto dal Decreto Rilancio. Rispetto alla bozza circolata nei giorni immediatamente precedenti ci sono state ulteriori significative […]
Venerdì a Roma presso il Ministero dei Trasporti e alla presenza della dirigente Speranzina Di Matteo, è stata presentata l’ultima bozza del regolamento ministeriale che interverrà a modificare lo svolgimento nei porti italiani dell’autoproduzione sulla scorta di quanto previsto dal Decreto Rilancio.
Rispetto alla bozza circolata nei giorni immediatamente precedenti ci sono state ulteriori significative modifiche. In particolare, secondo quanto appreso da SHIPPING ITALY, è stato reinserito il comma che prevede la verifica preventiva dell’esistenza e disponibilità da parte delle imprese portuali ex articolo 16, eventualmente integrate con i lavoratori delle compagnie ex articolo 17 della legge n.84/94, a soddisfare tempestivamente la domanda di svolgimento di operazioni portuali per le compagnie di navigazione. Questa funzione, in prima battuta affidata al vettore marittimo, è stata ora posta in capo alla competente Autorità di Sistema Portuale.
Altro comma aggiunto nell’ultima bozza, che il Ministero dovrebbe consegnare alle parti interessate lunedì, riguarda il mantenimento delle autorizzazioni per l’autoproduzione attualmente in essere fino alla scadenza prevista. Una previsione che sembra interessi alcuni scali minori.
Il sindacato dei lavoratori Uiltrasporti già nella tarda mattinata di venerdì si è affrettato a comunicare la soddisfazione per la conclusione del percorso applicativo della norma sull’autoproduzione. “Si è concluso poco fa il percorso con il Ministero dei Trasporti sulla norma attuativa dell’autoproduzione delle operazioni portuali, avviato a seguito della disposizione contenuta nel Decreto Rilancio” è scritto nella nota del sindacato. “Con il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali e della associazioni datoriali del cluster marittimo-portuale, si è trovata la convergenza su un testo che riteniamo equilibrato, incentrato sul lavoro portuale e sulla tutela della sicurezza dei lavoratori marittimi, in un quadro di regole più chiare rispetto al passato. Ora auspichiamo un iter rapido al Consiglio di Stato per eliminare quanto prima nei porti le storture emerse in questi anni, e rimettere al centro le regole della concorrenza in quadro di tutele per tutti i lavoratori e di sviluppo equilibrato dei porti”.
Di diverso avviso, anche se ufficialmente nessuna associazione datoriale ha commentato, le impressioni degli armatori che dicono non esserci alcuna convergenza né soddisfazione da parte loro verso l’ultima versione del regolamento. Assarmatori, Confitarma e Federagenti in estate aveva pubblicamente preannunciato che si sarebbero imposti affinché la norma che limita l’autoproduzione in banchina non entrasse in vigore, se necessario impugnandola nelle sedi competenti. La prossima settimana, quando il Ministero renderà disponibile il regolamento, sarà possibile capire se sindacati dei lavoratori, Ancip e associazioni degli armatori convergano verso una soluzione di compromesso o se andranno allo scontro. Con il rischio ovviamente che il conflitto possa poi allargarsi ad altri tavoli nei quali le controparti si trovano regolarmente di fronte a discutere.
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