Terremoto a Civitavecchia: di Majo rialza i diritti portuali su rotabili e passeggeri e gli armatori minacciano la fuga
Il porto di Civitavecchia, già messo a dura prova in questo 2020 dal crollo delle crociere, sta vivendo ore di altissima tensione tra port authority e imprese per un decreto dell’AdSP che rischia di far scappare le compagnie di navigazione che imbarcano e sbarcano carichi rotabili e/o passeggeri. A sollevare il caso sono stati la […]
Il porto di Civitavecchia, già messo a dura prova in questo 2020 dal crollo delle crociere, sta vivendo ore di altissima tensione tra port authority e imprese per un decreto dell’AdSP che rischia di far scappare le compagnie di navigazione che imbarcano e sbarcano carichi rotabili e/o passeggeri.
A sollevare il caso sono stati la Compagnia Portuale di Civitavecchia, che per domattina (20 ottobre per chi legge) ha indetto una conferenza stampa che verterà sulla necessità di discontinuità gestionale dell’AdSP del Mar Tirreno Centro settentrionale, e l’agente marittimo locale di Grandi Navi Veloci, vale a dire Marco Palomba Revello dell’Agenzia Marittima Revello. I portuali nella convocazione della conferenza stampa fanno cenno ad “alcuni gravi provvedimenti adottati dall’Ente che di fatto hanno condannato il porto di Civitavecchia”.
Revello, secondo quanto riportato da organi di stampa locale, è stato ancora più esplicito scrivendo quanto segue: “La linea Civitavecchia – Sicilia è stata soppressa. Prego i signori nostromi di cancellare tutti gli approdi. Non possiamo fare le variazioni al PMIS perché ho tutto il personale in cassa integrazione. In questo tristissimo momento non possiamo dimenticare di ringraziare l’Autorità Portuale che, con il suo atteggiamento, ha cacciato il cliente dal nostro porto (gli operatori e le aziende che sono qui da oltre 130 anni), mentre un politicante venuto da Roma ha prodotto danni irreparabili. Ogni altro commento è superfluo”. Il riferimento è a Grandi Navi Veloci,
Sotto accusa da parte degli operatori portuali c’è il decreto n.272/2020 del 8 ottobre scorso con cui la port authority ha messo in atto una rivisitazione (al rialzo) dei diritti di porto e dei diritti d’uso dell’infrastruttura portuale per le navi che imbarcano e sbarcano passeggeri e carichi rotabili. Dunque le navi ro-ro e ro-pax.
Dalla lettura del decreto, consultabile per intero su Etruria News, si apprende che l’AdSP guidata da di Majo si è trovata costretta a rialzare le tariffe per far tornare i conti del 2020 e del 2021. Nel decreto viene fatto esplicito riferimento alle “note dell’ufficio ragioneria e Bilanci concernenti la ricognizione delle entrare e delle uscite dell’Ente in cui si evidenzia uno squilibrio dell’esercizio finanziario corrente causato dalla drastica riduzione dei traffici portuali e delle correlate entrate in conseguenza dell’emergenza sanitaria Covid-19”. Dal documento si apprende poi che, considerando “la stima dei traffici e delle correlate entrate previste per l’anno 2021”, il gettito derivante dai diritti di porto dovrà essere necessariamente aumentato e servirà a mantenere inalterati i servizi di interesse generale dello scalo.
Non potendo essere fatto sul traffico crocieristico, di cui ancora non è possibile fare previsioni per il 2021, la port authority aumenta i diritti sui traghetti portando a compimento un percorso che era già iniziato nel 2017 ma che finora era rimasto in sospeso. Primari clienti del porto di Civitavecchia come Grandi Navi Veloci e Grimaldi Group, tramite i loro rappresentanti locali, sono ovviamente già sul piede di guerra e preannunciano di dirottare le loro navi, con i relativi traffici, su altri scali.
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