Sech, Spinelli, Superba, Csm e Bettolo: cinque contendenti per 7.600 mq di banchina nel porto di Genova
Prima di tutti si era fatta avanti per l’ex carbonile Enel la società di depositi costieri Superba con un’istanza del 2017 che riguardava anche l’ex Terminal Rinfuse Genova (nel frattempo passato a Spinelli e Msc). La stessa società di depositi costieri oggi ha precisato di aver integrato la propria istanza “indicando che in alternativa e […]
Prima di tutti si era fatta avanti per l’ex carbonile Enel la società di depositi costieri Superba con un’istanza del 2017 che riguardava anche l’ex Terminal Rinfuse Genova (nel frattempo passato a Spinelli e Msc). La stessa società di depositi costieri oggi ha precisato di aver integrato la propria istanza “indicando che in alternativa e in subordine all’area Enel, ottimale e libera da concessioni da dicembre 2020, ha anche interesse alla delocalizzazione a Ponte Ronco” su una parte del terminal Messina.
Oltre a Superba, però, ci sono altri quattro soggetti interessati ai 7.600 mq di banchine messe in palio dalla port authority dove sorgeva l’ex carbonile Enel. Oltre a Spinelli e a Sech, infatti, secondo quanto appreso da SHIPPING ITALY si sono fatte avanti anche Bettolo, la società che gestisce il nuovo terminal container controllato al 100% da Msc) e Csm – Centro Smistamento Merci, controllata del gruppo C. Steinweg che in porto a Genova gestisce anche il Genoa Metal Terminal. Quest’ultimo gruppo, attraverso l’amministratore delegato Andrea Bartalini, conferma alla nostra testata l’istanza presentata e ne motiva così le ragioni: “Da quando abbiamo assunto il controllo di Csm siamo stati fino ad oggi impossibilitati a utilizzare larga parte del piazzale esterno a causa dei lavori riguardanti il nodo ferroviario di San Benigno. Il precedente lotto delle opere deve ancora terminare e già sappiamo che da gennaio non potremo disporre di un’altra parte del piazzale per l’avvio di un altro loto dei lavori. L’impossibilità a usufruire di questi spazi ci costringe dunque a cercarli altrove dove possibile”.
Sull’istanza fatta pervenire da Bettolo fonti vicine al gruppo fondato da Gianluigi Aponte confermano che effettivamente è stata presentata e riguarda sempre il traffico container e merci varie. Dall’AdSP di Genova il segretario generale Marco Sanguineri conferma che “ci sono state diverse istanze” e che “verranno ora esaminate da un’apposita commissione che nel giro di poche settimane procederà all’assegnazione”.
Sul fronte infine della nuova diga del porto, inoltre, ha pubblicata la gara per la verifica del progetto di fattibilità. “Vale oltre 1,8 milioni di euro l’appalto pubblicato da Invitalia per affidare il servizio di verifica della progettazione di fattibilità tecnica ed economica della nuova diga del porto di Genova” è scritto in una nota. “Le attività di verifica oggetto della procedura di gara, gestita dalla Centrale di Committenza Invitalia per conto dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, riguardano il progetto di fattibilità tecnica ed economica della nuova diga foranea del porto di Genova – ambito bacino di Sampierdarena, che risulta attualmente in fase di redazione”.
In particolare, come previsto dal Codice dei Contratti Pubblici, la verifica dovrà accertare: la completezza della progettazione; la coerenza e completezza del quadro economico in tutti i suoi aspetti; l’appaltabilità della soluzione progettuale prescelta; i presupposti per la durabilità dell’opera nel tempo; la minimizzazione dei rischi di introduzione di varianti e di contenzioso; la possibilità di ultimazione dell’opera entro i termini previsti; la sicurezza delle maestranze e degli utilizzatori; l’adeguatezza dei prezzi unitari utilizzati; la manutenibilità delle opere, ove richiesto; la conformità urbanistica. L’importo dei lavori inseriti nel progetto da verificare è stimato in 800 milioni di euro e per presentare le offerte c’è tempo fino al 12 novembre 2020.
Oggi infine si sono tenute a Palazzo San Giorgio la Commissione Consultiva e il Comitato di Gestione che hanno approvato i contributi alle Compagnie Portuali di Genova (Culmv) e Savona (Culp) sia in relazione alle minori giornate lavorate (art.199, Legge 77) che ai percorsi di formazione e rimpiego dei lavoratori inabili.
“Nello specifico, per la Compagnia portuale genovese è stato deliberato un contributo di 650mila euro relativo alle 7.230 giornate di minor lavoro riconosciute nel periodo luglio-agosto 2020 rispetto al corrispettivo 2019; per la Compagnia portuale di Savona il contributo riferito al trimestre luglio-settembre 2020 è di 180 mila euro a fronte delle 1.999 giornate di minor lavoro riconosciute rispetto al 2019” si apprende da una nota dell’AdSP.
Per quanto riguarda la formazione e il rimpiego dei lavoratori inabili (comma 15 bis art. 17, Legge 84/94), è stato deliberato un contributo complessivo per le due compagnie di circa 355 mila euro.
Infine, il Comitato di Gestione ha dato mandato “di riattivare l’interlocuzione con il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici relativamente all’adeguamento tecnico funzionale del terminal rinfuse nel porto di Genova. Ciò al fine di assicurare maggiore flessibilità nell’utilizzo del territorio che oggi è condizionato da una specifica prescrizione del Consiglio Superiore che destina esclusivamente al traffico rinfuse l’intero fronte di Ponte San Giorgio a levante”.
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER QUOTIDIANA GRATUITA DI SHIPPING ITALY