Il porto di Monfalcone è passato sotto il controllo dell’AdSP di Trieste
Un ulteriore passo in avanti nella strategia di integrazione della logistica regionale portata avanti dalla Camera di Commercio Venezia Giulia: viene così definito il trasferimento da parte della Camera di Commercio Venezia Giulia all’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale del compendio aziendale costituente il porto di Monfalcone, secondo la proposta fatta dalla stessa […]
Un ulteriore passo in avanti nella strategia di integrazione della logistica regionale portata avanti dalla Camera di Commercio Venezia Giulia: viene così definito il trasferimento da parte della Camera di Commercio Venezia Giulia all’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale del compendio aziendale costituente il porto di Monfalcone, secondo la proposta fatta dalla stessa Cciaa Vg.
Presso la sala Maggiore del palazzo della Borsa Vecchia, il presidente della Cciaa Venezia Giulia, Antonio Paoletti, e quello dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, Zeno D’Agostino, alla presenza dei sindaci di Monfalcone, Anna Maria Cisint, e di Trieste, Roberto Dipiazza, il presidente dell’Azienda speciale per il Porto di Monfalcone, Gianluca Madriz, il segretario generale della Cciaa Vg, Pierluigi Medeot, e il direttore finanziario dell’Autorità, Antonio Gurrieri, hanno sottoscritto il trasferimento della proprietà del Porto di Monfalcone.
“Stiamo andando in controtendenza, creando aperture e ponti per una evoluzione economica dell’area giuliana in un periodo in cui a livello mondiale si parla di chiusure non solo di carattere sanitario” ha sottolineato D’Agostino.
Il trasferimento è intervenuto a seguito della nuova normativa che obbliga la Cciaa Vg a dismettere la gestione delle attività marittime e portuali dello scalo di Monfalcone, implicando tale dismissione anche la trasmissione dell’intero compendio aziendale a ciò destinato compreso il personale addetto dell’azienda speciale per il porto di Monfalcone.
“Con l’ingresso nell’Autorità di Sistema Portuale si aprono prospettive di crescita e di sviluppo anche facilmente intuibili” ha detto Paoletti, “che si consolideranno ulteriormente con l’escavo del canale di accesso e con la definizione del Piano Regolatore del Porto. Si tratta, complessivamente, di un’area di oltre 310 mila metri quadrati dei quali 38 mila in immobili magazzini, palazzine e servizi, valico accesso al porto, servizi a piazzale, tettoie portuali coperti, ai quali si sommano 17.800 metri quadrati di immobili di tersi su aree dell’Azienda Speciale”.
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