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Onorato (Moby): “Niente più cruise ferry, i traghetti del futuro per noi sono ro-pax flessibili”
Nei prossimi anni le navi su cui il gruppo Moby scommetterà con maggiore convinzione sono i ro-pax in grado di garantire massima flessibilità d’impiego e trasporto durante tutto l’anno. La strategia di sviluppo della balena blu da un punto di vista operativo è stata raccontata dall’amministratore delegato, Achille Onorato, in occasione di un webinar organizzato […]
Nei prossimi anni le navi su cui il gruppo Moby scommetterà con maggiore convinzione sono i ro-pax in grado di garantire massima flessibilità d’impiego e trasporto durante tutto l’anno.
La strategia di sviluppo della balena blu da un punto di vista operativo è stata raccontata dall’amministratore delegato, Achille Onorato, in occasione di un webinar organizzato da Ferry Shipping News.
“Quello che stiamo facendo in Moby è introdurre nuovo tonnellaggio al fine di migliorare l’efficienza operativa e la redditività delle navi. Oggi abbiamo necessità di ammodernare la nostra flotta secondo le nuove normative ambientale dei prossimi anni ma abbiamo bisogno anche di avere navi più flessibili” ha spiegato Onorato. Più nello specifico ha parlato ad esempio di “maggiore adattabilità degli spazi comuni”, ma anche di “navi più flessibili per impieghi differenti nella stagione invernale e in quella estiva, così come su rotte diverse”.
Come noto Moby sta “rinnovando la flotta dismettendo le unità più vecchie e introducendo navi più grandi per massimizzare l’efficienza operativa e la redditività” ha proseguito dicendo il giovane manager. Che più nel dettaglio ha precisato: “Oggi sulla Livorno – Olbia, la linea più importante per il nostro gruppo, impieghiamo quattro navi (due ro-ro e due ro-pax che viaggiano in entrambe le direzioni partendo simultaneamente). Su quel servizio impiegheremo le due nuove navi in costruzione al cantiere cinese Gsi al posto delle quattro necessarie attualmente”.
Secondo Onorato “nel mercato del Mediterraneo i cruise ferry sono le navi giuste solo per un limitato periodo dell’anno (un paio di mesi d’estate), mentre le navi full ro-ro sono adatte solo ad alcune rotte, non tutte. Vediamo perciò che le navi con il giusto mix fra capacità passeggeri e ro-ro cargo rappresentano il futuro”. La parola d’ordine è, come detto, flessibilità.
Commentando le caratteristiche del mercato locale dei traghetti, il numero uno di Moby ha così proseguito: “Ogni rotta che serviamo ha un tipo di clientela differente, più ci si sposta a nord e più sono sofisticate; mentre spostandosi verso sud la clientela è più orientate al prezzo, alla tariffa”. Ecco perché la compagnia vuole navi in grado di soddisfare una domanda differente a seconda della rotta in cui viene impiegata. Sempre meno cruise ferry e sempre più navi per accogliere passeggeri con auto al seguito. “Il mercato italiano è diverso dal resto d’Europa” ha aggiunto Onorato. “Storicamente abbiamo avuto soprattutto clientela domestica, il 70% dei nostri passeggeri è italiano e sulle isole i viaggiatori ci vanno con la propria auto perché conviene. Il punto chiave sta nel progetto delle navi, con la possibilità di mantenere separati a bordo il carico rotabile dalle auto e avere quindi garage fra loro indipendenti”.
Questa la conclusione a proposito di quale insegnamento la compagnia abbia ottenuto dall’emergenza pandemica: “Quello che noi abbiamo appreso durante il Covid è che la nave, così come la propria auto, sono due fra i migliori mezzi migliori per viaggiare in sicurezza. Per noi il bilancio finale è: nessun passeggero si è contagiato a bordo delle navi e abbiamo avuto solo pochi casi fra i marittimi, che comunque sono stati prontamente isolati e trasferiti limitando il rischio di diffusione del virus fra gli altri lavoratori”.